Walter Zenga in vista di Inter-Liverpool ha rilasciato una lunga intervista ad Amazon Prime Video, alzando bandiera bianca per quanto riguarda un suo ritorno all’Inter da allenatore. “Io sono come la bella di Torriglia, tutti la vogliono nessuna se la piglia. Mi sarebbe piaciuto di allenare l’Inter, ci ho rinunciato. E’ una cosa passata, bisogna essere onesti con se stessi. Ci sono stato vicino un paio di volte, io mi sono immaginato in panchina a saltare di gioia per un derby vinto”.
Zenga ha parlato anche della famosa uscita a vuoto in Italia-Argentina al Mondiale del ’90. “Ci sono due cose: la prima è che è un falso storico che abbiamo perso quella partita per un mio errore. Seconda cosa: se devo essere sincero, ognuno di noi ha un momento in cui non fa una cosa perfetta, purtroppo è arrivata in quel momento lì. Fosse arrivata prima, sarebbe stato meglio perché avremmo potuto rimediare. I Mondiali sono pieni di questa cose, pensa a Barbosa nel 50′ col Brasile. Kahn in Corea fa un errore clamoroso in finale. Ogni portiere ha il suo scheletro nell’armadio, anche Zoff fu criticato per il Mondiale ’74 e poi vinse nel 1982. L’importante è sempre essere coscienti che si deve ripartire: dopo quel Mondiale, ho vinto due Coppe Uefa, due premi di miglior portiere al mondo. Non mi sono fermato”.
Chiosa su Inzaghi: “Simone veniva da 5 anni di Lazio con Lotito, non è facile gestire certe cose in quella piazza: a Roma, ad esempio, se perdi un derby te la menano per sei mesi. Inzaghi è arrivato a Milano non per ricostruire, ma per mettere 2-3 cosine sue. All’Inter non manca niente, è una squadra che gioca un buon calcio, dominante, che non ha mai subito per 70′ l’avversario. Non segnano gli attaccanti, segnano i difensori. E’ una squadra totale, ecco perché Simone ha avuto fortuna perché ha ereditato una squadra cresciuta nel biennio con Conte. Ora c’è lo step europeo”.
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