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Sconcerti: “Calo dell’Inter era nell’aria, chi voleva vederlo l’aveva visto”

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Mario Sconcerti come ogni lunedì ha commentato sul Corriere della Sera la sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo e in generale la corsa allo scudetto: “Il calo dell’Inter era nell’aria, chi voleva vederlo l’aveva visto”.

“L’Inter in realtà è stanca per la somma degli impegni: Lazio-Atalanta-Venezia-Milan-Liverpool-Sassuolo. Tre sconfitte, un pareggio e due vittorie. Non un cammino brillante, un viaggio da squadra in difficoltà, che ha pochi ricambi. L’Inter sembrava una squadra completa, ma nella fatica si è come dispersa. Non ha avversari migliori, ma quei pochi li soffre. Siamo nell’alto mare aperto, ogni settimana dobbiamo cambiare riferimento. Nessuno pensava che il Milan avrebbe guadagnato un punto pareggiando a Salerno, eppure è accaduto. La tentazione oggi è pensare il Napoli il più geometrico del gruppo, ma resta tutto da dimostrare. Oggi sappiamo che non c’è una squadra più brava”, si legge.

L’astinenza da gol di Lautaro Martinez sta diventando un caso. Mario Sconcerti nel suo editoriale tra le colonne del Corriere della Sera aveva già detto la sua in merito, analizzando la siatuazione: “La quota attuale di gol finora segnati gli consente di poter arrivare a 17-18 reti con le partite che restano. Cioè il suo top. Mostra però una difficoltà tecnica che va studiata e capita. Nell’Inter fa il centravanti – si leggeva – e Lautaro è una punta pura ma non un centravanti. Dzeko lo abbandona spesso fra gli avversari perché ha sue caratteristiche che lo portano a rimanere lontano dall’altra attaccante”.

“Tutto questo ha dei riscontri: su 25 partite e 21 gol complessivi, solo due volte Lautaro e Dzeko hanno segnato insieme. Una terza, col Bologna, segnarono tutti, fa poca statistica. Dzeko inoltre appoggia su Lautaro, non suggerisce uno spazio. Lautaro ha bisogno di giocare nel buio, non è un dominante, appare improvvisamente. Dzeko è un pensatore lento. È probabile che non esista un problema Lautaro, ma un problema di coppia. Sono due grandi giocatori che per ora non sanno mescolarsi. Bisogna ripartire da qui”.

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Published by
Andrea Gussoni