Luigi Garlando analizza così il momento della squadra di Inzaghi: “L’Inter non ha perso la partita, ma il controllo del suo destino. Ora, per la prima volta dal 12 dicembre, giorno del sorpasso al Milan, non le basterà vincerle tutte per avere la certezza dello Scudetto. Battendo il Bologna nel recupero, resterebbe comunque dietro ai rossoneri. È cambiato anche il programma di viaggio allo Stadium, il prossimo 3 aprile: l’Inter dovrà aggredire, non c’è più nulla da gestire, come sembrava qualche settimana fa. Ammettendo che l’Inter batta la Fiorentina (non una formalità) e la Juventus la Salernitana, Allegri giocherà con gli occhi illuminati dalla prospettiva dell’aggancio virtuale. Il Milan capolista e il Napoli ieri sera si fregavano le mani”.
“L’Inter, che nelle ultime 6 giornate d’andata aveva raccolto 18 punti (17 gol fatti a 0), ne ha fatti 13 nelle 9 di ritorno, contro i 22 della Juventus e i 21 di Milan e Napoli. Un crollo, più che una frenata. Aveva mezzo Scudetto in tasca. Ora ha una gran paura di doverlo passare ad altri. 5 punti li ha persi nelle due partite senza Brozovic (Sassuolo e Torino). Non è un caso. Nell’esame di coscienza rientra anche quanto non è stato fatto sul mercato (da Sensi in giù) per rendere sostituibile un giocatore da cui l’Inter dipende troppo. Ma a parte gli assenti, i presenti – nel momento chiave del campionato – avrebbero dovuto giocare con altra resa e altro spirito. Almeno quello che ci ha messo il Toro”.