Simone Inzaghi sta andando incontro ad una pericolosa involuzione. L’uomo che aveva raccolto il testimone di Antonio Conte, assorbendo gli addii di Hakimi e Lukaku, dopo una partenza a razzo è in una fase discendente.
Del primo Inzaghi, quello che metteva in campo un Inter bella e vincente, scrive la Gazzetta dello Sport “si sottolineava, a livello di estetica, la versione del nuovo allenatore che pareva pure vincere i confronti con quella del predecessore, più elettrica e cinica. Poi quando la squadra ha cominciato con continuità a guardare tutti dall’alto in classifica, qualcosa si è incrinato. Al di là degli episodi, delle assenze e di un po’ di sfortuna che infierisce beffardamente quando le cose non girano, l’impressione è che le avversarie abbiano preso le misure all’Inter di Inzaghi. Chi tre mesi fa veniva travolto dalle folate dei nerazzurri, oggi li sfida consapevole di poter sfruttare alcuni accorgimenti per affrontarla su piani che non le vanno a genio. Con o senza Marcelo Brozovic, per esempio, il centrocampo dell’Inter deve sudare sette camicie per impostare come a inizio stagione e in generale la squadra si trova a inventarsi qualche lancio in più alla rinfusa perché i canali preferiti sono ostruiti dai distruttori di gioco altrui”.
Fiducia sì, rinnovo?
Dopo questo momentaccio, sui social (e non solo) si chiede che cadano teste o che si istruiscano processi sommari, la società replica con la tranquilla fermezza di chi ha la barra dritta sull’obiettivo. E le idee chiare sul futuro. E l’obiettivo dell’Inter è mantenere altissima la propria competitività, il che significa puntare allo scudetto (alla “seconda stella” come ha più volte detto l’amministratore delegato Beppe Marotta) ma non necessariamente doverlo vincere. Ci si punta, nessuno si nasconde dietro giri di parole (il club campione in carica non può permettersi di farlo) ma non esistono “obblighi”.
“A Simone Inzaghi è stato chiesto di passare il girone di Champions e di lottare per riconfermare il successo dell’anno scorso – scrive sportmediaset.it –. Il tecnico nerazzurro ha già messo in bacheca la Supercoppa e si gioca ancora la possibilità di arrivare in finale di Coppa Italia. Al netto del momento attuale, e di errori/sbavature che in società riconoscono ma non ingigantiscono, è dunque in linea con i programmi. Le voci su un Inzaghi sotto processo alimentano dunque al momento sorrisi: il management e la proprietà sono assolutamente convinti della bontà della scelta compiuta un anno fa, scelta che ripeterebbero e che sono pronti a rafforzare. In discussione c’è infatti non la permanenza del tecnico ma anzi un prolungamento del suo contratto”.
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