Inzaghi, strade incrociate con Allegri: da possibile sostituto a rivale. E quell’incontro fra Marotta e Max…

14 ottobre 2017, si gioca Juventus-Lazio, è ancora Allegri contro Inzaghi. Solo due mesi prima, Simone ha battuto Max in Supercoppa Italiana al termine di una partita folle, nella quale i biancocelesti si erano portati avanti 2-0, prima di venire raggiunti sul 2-2 e passare nuovamente in vantaggio all’ultimo secondo di partita. Si tratta del primo titolo in carriera per l’attuale tecnico dell’Inter, che da quel momento in poi riuscirà ad aggiungere al palmares altre due Supercoppe, vinte sempre contro la Juventus, prima di Sarri (nel 2019) e poi ancora di Allegri (il successo più recente, quello dello scorso 12 gennaio, ancora all’ultimo secondo con Sanchez). Ma le soddisfazioni, per Simone Inzaghi, non si fermano alla Supercoppa, visto che quel giorno riesce a battere la Juventus allo Stadium anche in campionato, grazie a una doppietta di Immobile che rimonta il gol di Douglas Costa.

Inzaghi-Allegri, strade incrociate

Da quel momento in poi, la dirigenza bianconera dimostra il suo apprezzamento verso il tecnico piacentino e ogni volta in cui si paventa un addio di Allegri, il suo nome torna di moda come possibile sostituto. Il divorzio effettivamente si consuma nell’estate del 2019, quando nel frattempo all’Inter arriva Conte, ma Inzaghi decide di rimanere alla Lazio sia in quell’occasione (era fresco di vittoria in Coppa Italia, in finale contro l’Atalanta di Gasperini), sia nel 2020, con la Juventus che sceglie prima Sarri e poi Pirlo.

E proprio nel 2020 va in scena il doppio sfogo di Conte ai microfoni, dopo l’ultima giornata di campionato a Bergamo e successivamente al termine della finale di Europa League persa contro il Siviglia. Le strade del salentino e dell’Inter sembrano destinate a separarsi e così Marotta allerta Allegri, pronto a subentrare allo stesso Conte, proprio come ai tempi della Juventus. Alla fine, l’attuale tecnico del Tottenham decide di restare dopo il summit di Villa Bellini, prologo della stagione che riconsegna all’Inter lo Scudetto dopo 11 anni di astinenza.

E così arriviamo alla scorsa estate, quando il divorzio fra Conte e l’Inter si consuma davvero ma, contemporaneamente, il club bianconero decide di separarsi da Pirlo e sceglie di ritornare al passato, virando nuovamente su Allegri, che dà il suo assenso ad Agnelli. Marotta ci prova ugualmente con un summit che va in scena quando la separazione da Conte è avvenuta da poche ore, ma il toscano decide gentilmente di declinare nonostante la stima reciproca verso l’amministratore delegato nerazzurro. Si era già promesso alla Juventus. E così Marotta prende atto ed il giorno successivo convince Inzaghi a “mollare” Lotito: il tecnico piacentino decide di non rinnovare il suo contratto con la Lazio dopo cinque stagioni e qualche mese da tecnico della Prima Squadra, sposando il progetto dei Campioni d’Italia.

Rivali

Oggi, Simone e Max sono rivali, i rivali per eccellenza, poiché siedono sulle panchine di Inter e Juventus. In questa stagione si sono affrontati per due volte a San Siro, chiudendo i tempi regolamentari sempre sull’1-1, ma la Supercoppa è andata proprio all’Inter nello scorso gennaio. Siamo arrivati al risolutivo scontro dello Stadium, con i bianconeri a -1 e pronti al sorpasso, che sarebbe solo virtuale vista la partita da recuperare dai nerazzurri ma che, inutile prenderci in giro, peserebbe tantissimo ed annienterebbe, con tutta probabilità, le residue speranze di Scudetto dell’Inter. Tuttavia, Simone sa come si fa: nella sua giovane carriera da allenatore ha già soffiato tre titoli alla Juventus ed ha già vinto allo Stadium. Lì dove i nerazzurri non prevalgono da dieci anni: era il 3 novembre 2012. È tempo di riuscirci ancora. Per battere i rivali di sempre a casa loro, ma soprattutto per imprimere una nuova svolta alla stagione nerazzurra.

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