Alessandro Antonello, amministratore delegato corporate delll’Inter, è intervenuto in radio a Tutti Convocati, esprimendosi sul mercato che attende i nerazzurri: “Voglio rassicurare i tifosi perché abbiamo dimostrato che, nonostante le manovre dell’estate scorsa, la competitività della squadra è rimasta ai massimi livelli. La sostenibilità finanziare del club è essenziale, ma va garantita anche la competitività. Dobbiamo fare un mercato che soddisfi entrambe le condizioni, competendo ai massimi livelli in Italia e in Europa. È un lavoro molto difficile, ma con Beppe Marotta siamo certi che riusciremo a trovare il giusto equilibrio. Ridimensionamenti? Non è questione di ridimensionamento: quando competitività e sostenibilità vanno di pari passo, il progetto può andare avanti. E lo ha dimostrato anche il Milan”.
Chi vince il campionato? “Oggi è importante che le due squadre di Milano siano tornate a competere per lo Scudetto. Nello sport si scende in campo per vincere e sicuramente si risolverà tutto nelle ultime giornate. Questa è la bellezza della nostra Serie A, che ogni anno vede 4-5 squadre competere per raggiungere quest’obiettivo, nonostante le critiche”.
Antonello si sta occupando personalmente del tema stadio, assieme al presidente del Milan, Paolo Scaroni. “Siamo partiti con tanto entusiasmo, ma siamo consapevoli che il sistema Italia non aiuta, specialmente se parliamo di infrastrutture sportive. E nonostante ci fossimo applicati alla legge sugli stadi, la burocrazia non aiuta e i tempi si sono dilungati. Non voglio capire tanto la politica di Milano, sono un uomo d’azienda e, come tutti gli imprenditori, ho bisogno di certezze. Noi vogliamo seguire le regole, ma queste dovrebbero essere accompagnate da tempi certi di esecuzione, poiché per gli imprenditori l’incertezza è la cosa più difficile da accettare. Aspettiamo da mille giorni l’approvazione di questo progetto. Il dibattito pubblico è una parte importante della questione per la trasparenza e non abbiamo mai pensato di sottrarci, ma in tre anni altri Paesi avrebbero già avuto opere concluse o comunque avanzate”.
L’idea di costruire il nuovo impianto fuori da Milano, nella fattispecie a Sesto San Giovanni, resta in piedi: “Quando si presentano progetti di questa importanza, bisogna sempre pensare a piani alternativi e noi guardiamo in maniera concreta alle opzioni sul terreno. La cosa più importante è avere il nuovo stadio nei tempi più brevi possibili. Quella di andare fuori da Milano è un’idea da valutare e, quando avremo tutti gli elementi, prenderemo la decisione nell’interesse dei club. Le opportunità vanno valutate tecnicamente”.