“Il ritorno all’Inter di Romelu Lukaku da utopia è passato a suggestione”. A dirlo è il Corriere della Sera che analizza la situazione, partendo da un presupposto. Il belga potrebbe tornare solo in prestito, tagliandosi lo stipendio dagli attuali 12,5 milioni netti a stagione a non più di 8-9.
“Per sopportare un costo del genere l’Inter deve sfoltire la rosa, cedere (o liquidare) di sicuro Sanchez e Vidal, oltre a vari comprimari (Vecino, Sensi, Kolarov e una nutrita pattuglia di giocatori in scadenza o giovani inutilizzati). In più il ritorno di Lukaku si incrocia con il desiderio di acquistare a parametro zero Dybala. Il cartellino dell’argentino non costa, lo stipendio sì (almeno 7,5 milioni) e così il monte ingaggi del club nerazzurro rischierebbe di aumentare invece che diminuire”, si legge sul Corsera.
Sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi si torna a parlare del futuro di Milan Skriniar, in scadenza nel 2023. L’Inter punta ad un rinnovo fino al 2026, per mettersi al sicuro da brutte sorprese (vedi offerte dall’Inghilterra). In quel caso, ci vorrebbe una proposta adeguata e il club nerazzurro almeno non sarebbe costretto a svendere uno dei suoi pilastri, senza avere i soldi per andare a prendere un sostituto.
“Ecco perché entro la fine della stagione la società nerazzurra e il difensore slovacco si siederanno intorno a un tavolino, per tracciare le linee del nuovo contratto. L’Inter ha in mente di offrire al difensore un accordo in stile Barella, che faccia salire gradualmente lo stipendio. Ma che comunque garantisca al difensore un incremento fin dalla prima stagione. E dunque è pensabile che la nuova asticella possa essere fissata sui 4,5 milioni più bonus in partenza, fino a un contratto che negli anni a seguire supererà quota 5 milioni”.
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