Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera ripropone un tema importante in questa volata scudetto così incerta. “Parliamo tutti di campionato equilibrato, ma non si vedono mai rispettate le condizioni base dell’equilibrio: che tutte le squadre coinvolte giochino allo stesso orario. Non è un fattore decisivo, ma è un fattore”.
“Il Milan per la seconda volta dovrà giocare sotto l’obbligo di vincere, cioè un giudizio preventivo a posteriori, una contraddizione in termini – si legge -. Non si perdono forse campionati per questo, ma il dovere è dare a tutti le stesse regole e le stesse possibilità, di orario, di meteo, di coscienza del risultato. Quando si parla di Orsato e la sua non espulsione di Pjanic, si parla di una partita differita che ebbe importanza perché anticipava quella del Napoli. Non è un eccesso d’importanza, ha le sue conseguenze. E nel finale di un campionati alla pari è corretto inseguire i dettagli. Non c’è nessuna ragione per differire le partite, nemmeno quella tanto lamentata delle esigenze televisive. Non ci sarebbe spettacolo più seguito di tre partite scudetto giocate nello stesso momento. Sarebbe per 6 giornate uno spot spettacolare del calcio italiano. Anche all’estero. Oggi invece si deve parlare dell’Inter senza sapere il risultato di Napoli e Milan”, ha concluso Sconcerti.