Paolo Condò, nel suo editoriale per La Repubblica, ha commentato la 32esima giornata di Serie A e in particolare la lotta per lo Scudetto: “L’Inter si è riappropriata dello status di favorita, ennesimo avvicendamento di un campionato divertente nella sua imprevedibilità più che nella cifra tecnica. La conclusione degli scontri diretti aveva lanciato sul rettilineo finale tre anatre zoppe: Milan, Inter e Napoli, fin qui le migliori, sono comunque squadre imperfette. L’evidenza degli ultimi turni suggeriva che il Milan fosse alle prese con un conclamato problema di gol, che l’Inter fosse fisicamente sulle ginocchia e che il Napoli avesse difficoltà a reggere la tensione emotiva della volata. La verifica della giornata numero 32 è stata superata in modo squillante dall’Inter, che ha battuto il Verona di Tudor grazie a una freschezza, atletica e di gioco, imprevedibile. Non in queste proporzioni, almeno, perché il booster psicologico della vittoria sulla Juventus era stato considerato un potente plus per la volata, ma non si vincono le partite di solo morale”.
“La sensazione è che il ciclo di lavoro settimanale, ormai sedimentato dopo l’eliminazione dal Liverpool, abbia ridato fiato a Barella e lucidità a Dzeko. Inzaghi, tendenzialmente un conservatore, si è poi lasciato tentare dall’avanzamento di Perisic sulla linea offensiva per inserire Gosens: idea giusta, perché il tedesco è quanto la società gli ha aggiunto a gennaio per facilitargli la primavera. Va sfruttato, in parallelo al sempre esplosivo Dumfries sulla destra. L’Inter ha dunque risolto il problema che le si attribuiva e può dipendere esclusivamente da se stessa“.
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