L’Inter ha già vissuto diversi cicli infuocati nel corso della stagione, avendo disputato quattro competizioni: Serie A, Coppa Italia, Supercoppa e Champions League. La squadra di Inzaghi, nelle ultime settimane, si è trovata nell’insolita situazione di poter preparare le partite con più giorni a disposizione rispetto al solito, come accaduto contro Juventus, Verona e domani con lo Spezia. Tuttavia, alle porte c’è un nuovo tour de force, un nuovo ciclo infuocato: l’ultimo della stagione, ma anche quello decisivo per le sorti dei nerazzurri in campionato e nella coppa nazionale.
I campioni d’Italia affronteranno 5 partite in 16 giorni. Si comincia dalla suddetta trasferta in Liguria di domani (ore 19:00), poi la semifinale di ritorno in Coppa Italia martedì 19 contro il Milan, la sfida con la Roma di Mourinho a San Siro nel weekend del 23-24 aprile, il recupero con il Bologna (ufficializzato ieri con il ricorso respinto) mercoledì 27 e la trasferta di Udine del 1° maggio. Si tratta di impegni cruciali per i destini nerazzurri, ma Inzaghi per forza di cose non potrà schierare sempre quella che nella sua testa è la formazione titolare. Per questo ha studiato un piano che prevede un turnover ragionato e l’apporto inevitabile dei sostituti, oltre ad alcuni intoccabili che saranno costretti agli straordinari.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, “intoccabile resta la spina dorsale della squadra: Skriniar, Barella, Brozovic e Calhanoglu non rientreranno nelle logiche rotazioni”. I quattro partiranno dunque titolari anche domani in Liguria, così come negli impegni successivi, a meno di infortuni. Inzaghi, però, si aspetta il contributo di tutti i membri della rosa: in questo momento della stagione, tutti possono essere fondamentali anche durante la partita. “L’allenatore piacentino si aspetta tantissimo anche dai giocatori che non partiranno dall’inizio ma che potrebbero essere decisivi a gara in corso, per cambiare l’inerzia del match o gestire un eventuale risultato positivo. Da Vidal a Gagliardini, da Dimarco a Sanchez, da Vecino a Caicedo: bastano pochi minuti per cambiare la storia di un match, forse di un’intera stagione“.
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