Archiviata la sconfitta di Bologna, in casa Inter è già tempo di pensare alla prossima partita in casa dell’Udinese. Inzaghi avrà diversi dubbi di formazione, fino all’ultimo, a partire da Handanovic. A centrocampo, visto che Calhanoglu sarà squalificato dopo il giallo di ieri, dovrebbe toccare a Vidal ma, secondo la Gazzetta dello Sport, il cileno non è al massimo dopo il brutto intervento di Theo Hernandez nel derby di coppa.
“Capitolo Handanovic: il portiere ha saltato il match di Bologna per colpa di una contrattura dell’obliquo esterno dell’addome. Ieri era in panchina per onore di firma, di fatto inutilizzabile. Oggi sarà valutato ad Appiano, ma va considerato in dubbio per Udine, il recupero è tutt’altro che scontato, anche se ovviamente si farà di tutto”.
Marco Materazzi ha ripercorso la sua carriera, ospite della Link Campus University, durante un incontro dal titolo “Inside the Mind of a Winner”. “Tutti mi parlano sempre dei miei successi, ma bisogna capire quel che è avvenuto prima. Io ero proprio come i ragazzi presenti oggi davanti a me. Volevo imparare, migliorare, ma a 23 anni giocavo ancora nelle serie minori e spesso venivo considerato un raccomandato perché ero figlio di un allenatore. All’Inter sono arrivato dopo molti passaggi intermedi. Di fatto, ho cominciato a vincere a quasi 34 anni e da lì non mi sono più fermato, arrivando a 17 trofei. La finale dei mondiali del 2006 è stata un po’ una sintesi della mia vita sportiva, fatta di alti e bassi. Ho provocato il rigore per la Francia, ma poi ho pareggiato e infine ho segnato uno dei rigori decisivi”, ha concluso Materazzi.