Fabio Capello crede ancora nello scudetto dell’Inter e lo ha spiegato a La Gazzetta dello Sport: “Resta la mia favorita, ma vince chi non sbaglia”.
“Promuovo il tecnico perché lo stiamo processando per una papera del portiere, ma anche considerato il fatto che i nerazzurri hanno attaccato per 90 minuti. Ho letto che Sacchi ha detto che il calcio di Inzaghi è da anni ’60, ma per me gioca a tutto campo, pressa alto ed ha fasi alterne: a volte si chiude, altre va avanti con tanti uomini. All’inizio gli mancava il piano alternativo, ma ora sta iniziando a cambiare, soprattutto in attacco”, le parole di Capello.
Le parole di Materazzi
Marco Materazzi ha ripercorso la sua carriera, ospite della Link Campus University, durante un incontro dal titolo “Inside the Mind of a Winner”. “Tutti mi parlano sempre dei miei successi, ma bisogna capire quel che è avvenuto prima. Io ero proprio come i ragazzi presenti oggi davanti a me. Volevo imparare, migliorare, ma a 23 anni giocavo ancora nelle serie minori e spesso venivo considerato un raccomandato perché ero figlio di un allenatore. All’Inter sono arrivato dopo molti passaggi intermedi. Di fatto, ho cominciato a vincere a quasi 34 anni e da lì non mi sono più fermato, arrivando a 17 trofei. La finale dei mondiali del 2006 è stata un po’ una sintesi della mia vita sportiva, fatta di alti e bassi. Ho provocato il rigore per la Francia, ma poi ho pareggiato e infine ho segnato uno dei rigori decisivi”, ha concluso Materazzi.
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