Marcello Lippi parla a La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sulla situazione attuale del campionato italiano, con il Milan primo a +2 sull’Inter quando mancano tre giornate alla fine. “La verità è che questo Scudetto lo meriterebbero in due, ma come si fa? Un torneo avvincente come non succedeva da anni. E non è ancora finito. In tutta l’Europa che conta hanno già i campioni, in Italia e in Inghilterra no. Ho visto squadre di metà classifica giocare un buon calcio, allenatori coraggiosi, novità tattiche. Chi vince? Negli ultimi due mesi ero sicuro che l’Inter ce l’avrebbe fatta: mi sembrava la favorita, la più determinata, cattiva, organizzata, con quattro attaccanti che non ha nessuno. E una partita da recuperare. Bologna ha cambiato tutto, il vantaggio ora è del Milan: due punti e lo scontro diretto a favore. Dico Milan”.
Un commento, inoltre, sul gioco di Simone Inzaghi, che negli ultimi giorni è stato etichettato da Sacchi come “calcio anni Sessanta“. “Non sono d’accordo con le critiche: Inzaghi non gioca un calcio arretrato, ho visto momenti di buona modernità. Un ottimo gestore di risorse tecniche. Ha sbagliato una partita, ma il Bologna ha messo in difficoltà tutte le grandi. E non è detto che il piano B sia un’altra organizzazione di gioco: lui cambia sostituendo giocatori con caratteristiche diverse”.
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