Marco Materazzi, ospite sul canale YouTube di Markino Neroblu, è tornato a parlare del suo passato in nerazzurro e non solo, svelando alcuni aneddoti. “Chi è l’attaccante che mi ha dato più fastidio in carriera? Io dico sempre una cosa, quello che ti mette più in difficoltà è quello che ti fa male quando non sei concentrato, mi è successo con Julio Cruz quando giocavo al Perugia. Per fortuna non segnò, ma mi fece girare la testa. Lì ho capito che la concentrazione era tutto. Ronaldo penso che sia stato il più forte di tutto”.
“È stato difficile smettere con il calcio? Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi è sempre stata vicina, ho giocato fino a 38 anni. La forza di quegli anni è stata l’aver avuto sempre voglia di giocare e di vincere, quando mi è stato detto che non sarei partito protagonista ho capito che era il momento di smettere. Il primo anno dopo aver smesso ti godi la famiglia, poi devi essere bravo a costruire qualcosa anche dopo il calcio giocato. Ho 49 anni e penso sempre a vincere ancora oggi, non faccio vincere nemmeno mia figlia a ping pong”.
“Le prime lacrime di gioia le ho versate a Madrid, lì si chiudeva un cerchio. Avevo iniziato con le lacrime di gioia del 5 maggio e ho chiuso con le lacrime di gioia di Madrid. Ho sempre detto che darei volentieri 2-3 scudetti per riavere quello del 5 maggio, era un momento importante, non eravamo favoriti e siamo arrivati a giocarcela, era un momento di rifondazione. Abbiamo sbagliato noi all’ultima giornata, però ci sono state circostanze nell’arco del campionato che poi sono venute fuori, senza voler polemizzare. Quello Scudetto sarebbe stato il più bello”, ha concluso Materazzi.