Lele Adani commenta per La Gazzetta dello Sport la partita di ieri pomeriggio, vinta 3-2 dall’Inter contro l’Empoli: “Approccio sbagliato dei nerazzurri? Non direi, l’Inter ha fatto la prestazione dal primo all’ultimo secondo, senza alti e bassi, ma restando sempre ad alto livello. Si è ritrovata sotto per un capolavoro in costruzione griffato Andreazzoli. In pochi, con una squadra giovane e ovviamente più debole, hanno il coraggio di pensare quell’uscita palla dal basso in casa dei campioni d’Italia”.
Da matita rossa l’errore in occasione dello 0-2 di Asllani: “C’è stato un errore di pigrizia di De Vrij, non il primo della sua stagione. Credo che l’olandese abbia una particolarità: più gioca e più cresce di rendimento. Viceversa, se sta fermo per qualche acciacco, ci mette tempo per ritrovare non solo la condizione, ma anche il giusto atteggiamento. Non puoi farti scappare l’uomo alle spalle così”.
La spinta di San Siro e i tre volti della rimonta
L’analista prosegue sottolineando anche l’apporto del tifo nerazzurro: “Un attacco continuo, culminato nell’autogol di Romagnoli. È un episodio, che ovviamente incide, ma non si può ridurre l’analisi a un singolo errore. Piuttosto sottolineerei la partecipazione di San Siro: più caldo che contro il Liverpool in Champions, coinvolto totalmente dal livello emozionale della partita. Non è un caso che il 2-2 arrivi subito dopo con Lautaro e solo una grande parata di Vicario ha evitato all’Empoli di finire addirittura in svantaggio il primo tempo. Lo stadio ha dato una grossa spinta all’Inter. I tre volti della rimonta? Lautaro per la doppietta: implacabile nell’esecuzione. Barella per lo spirito: si è rivisto il centrocampista totale della prima parte di stagione, anche se è un po’ di settimane che è in crescita. Infine il solito Perisic: stagione eccezionale la sua”.
Un commento, poi, sul gioco espresso in questa stagione dai nerazzurri: “L’Inter di oggi può avere anche dei cali, ma non perde mai i concetti base del suo gioco, che è molto moderno. Anche sul 3-2, quando pensi che stia gestendo, in realtà attira l’avversario per crearsi lo spazio per colpire. Qualcosa che in Italia non si vede spesso”.
Chiosa sulla finale di Coppa Italia in programma mercoledì contro la Juventus: “Un’altra storia, un’altra partita, ma la gara con l’Empoli non avrà ripercussioni sulle energie dei nerazzurri. Ci sono cinque giorni per recuperare…”.
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