Sulla Gazzetta dello Sport, anche Marco Materazzi è tornato a parlare di Coppa Italia e in particolare di quell del 2010, parte del Triplete: “Vincemmo con gol di Milito, chi sennò? Mourinho si infuriò perché prima della partita suonarono l’inno della Roma: erano loro in casa, non poteva farci niente, ma era il suo modo di spronarci. Nessuno sa giocare sulla psicologia come lui e poi aveva costruito una squadra che era più forte di tutte le avversità”.
“Si giocava proprio il 5 maggio, quasi un segno del destino: da lì sono cominciati 20 giorni incredibili. Così quando si ironizza su quel giorno del 2002 bisognerebbe sempre aggiungere che otto anni dopo, nella stessa data, l’Inter metteva il primo mattoncino del Triplete. Tra l’altro, la Coppa Italia in sé ha un grande valore per noi: con Mancini, con questa competizione vinta nel 2004-05, riuscimmo a interrompere un lungo digiuno e a gettare le basi per costruire la squadra che avrebbe poi vinto tutto”, ha concluso Materazzi.
Il futuro di Dybala
In vista della finale di Coppa Italia, su Tuttosport si parla anche e soprattutto del futuro di Paulo Dybala. I buoni rapporti tra le due società potrebbero favorire il passaggio dell’argentino all’Inter. Anche se ovviamente si tratta ormai di un parametro zero su cui i bianconeri non hanno molta voce in capitolo.
“Suning – come fatto dalla Juve – ha puntato a dare al club una nuova sede, collocata nel quartiere di Porta Nuova, rescindendo definitivamente il cordone ombelicale con la Saras morattiana. A corredo, Zhang ha benedetto gli importanti lavori di ammodernamento. Hanno stravolto il volto della Pinetina anche grazie alla costruzione di una foresteria che oggi fa da casa alla squadra costretta, nel recente passato, a vivere in hotel pure i ritiri prima delle gare al Meazza”, si ricorda sul quotidiano torinese.
“L’imminente finale di Coppa Italia ha congelato il corteggiamento. Ciò nonostante Marotta sente di avere in pugno Dybala. Che, a sua volta, cerca una squadra dove possa sentirsi centro di gravità del progetto, cosa che ha perso dopo lo sbarco di Vlahovic a Torino”.
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