L’ultima giornata sarà decisiva per assegnare lo scudetto. L’Inter ha due punti in meno del Milan, che vincerà il titolo in caso di arrivo a pari punti, in virtù dei migliori risultati ottenuti negli sconti diretti. La situazione, dunque, non è favorevole ai nerazzurri, ma Massimo Moratti è fiducioso e spera in un successo: “Lo scudetto? Devo dire che è tosta, ma nel calcio tutto è possibile – spiega Notizie.com – i miracoli possono sempre accadere. Quello che appare scontato e deciso, poi si ribalta in un attimo, è successo anche a noi diverse volte, anche se sono più le volte in cui è andata bene. Sono due grandi squadre, ma può piovere come a Perugia o succedere a loro quello che è capitato a noi quel maledetto 5 maggio e chissà se magari il 22 maggio non diventi il loro 5 maggio. Le due squadre hanno fatto un bel campionato”.
Eriksson: “Inzaghi? La sua carriera è appena iniziata, sarò sempre suo tifoso”
Sven Goran Eriksson, alla Gazzetta dello Sport, ha risposto alle parole di Simone Inzaghi che non ha dimenticato il titolo vinto nel 2000. “Mi fa piacere che, per stimolare tutti, abbia riparlato della nostra impresa. Uno scudetto unico per come è arrivato e, forse, per questo, ancora più bello. Non si può scordare, è una di quelle cose nella vita di cui parli sempre e non ti stanchi mai di farlo. Quella festa mi ha fatto capire che nella vita, e quindi anche nello sport, la parola “mai” non deve esistere. Può succedere tutto, anche le cose in apparenza più impossibili possono capitare se non ti arrendi e fai il tuo dovere fino in fondo. Per questo, bisogna crederci sempre: sono sicuro che Simone e l’Inter ne sono convinti. Se mi do un merito per lo scudetto del 2000 è che, nonostante tutto, un mese prima ci credevo davvero. Attorno a me quasi nessuno aveva quello stesso pensiero, il presidente Cragnotti era scettico e, invece, ripetevo a tutti: «Vedrete che succederà… “.
Eriksson, poi, ha tracciato un bilancio della prima stagione in nerazzurro di Inzaghi: “Tanti anni di calcio dovrebbero averci insegnato che la sorpresa può succedere sempre. Se poi non dovesse andare bene, non sarebbe un dramma né per la società, che ha comunque vinto due trofei, e né per lui. La sua carriera è appena iniziata e, in ogni caso, io sarò sempre un suo tifoso. Se il Milan vincerà lo scudetto, allora vorrà dire che ha avuto qualcosa in più: meriterà un giusto applauso. Ma dalle sconfitte ci si rialza, le delusioni insegnano”.
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