Dopo la vittoria a Cagliari, Simone Inzaghi ha rievocato Perugia e dunque il campionato 1999-00. All’epoca, la sua Lazio era a -2 dalla Juventus prima in classifica, che all’ultima giornata perse in Umbria e regalò il titolo ai biancocelesti (con l’attuale allenatore dell’Inter che segnò il gol del vantaggio). Il Corriere della Sera ha intervistato il protagonista di quella debacle bianconera, ovvero Alessandro Calori, colui che decise la gara: “L’Italia è divisa in due: juventini e anti-juventini. Diventai l’idolo di una parte del Paese. La pioggia e il gol vennero interpretati da molti come la vittoria del calcio pulito, ma non da me: avevo solo fatto il professionista. Da piccolo tifavo Juve, in realtà ancora oggi, la fede non si cambia”.
Uno sguardo all’attualità: “Immagino che l’Inter speri in un altro Calori. Ancora non mi capacito di come la Juve abbia potuto perdere: avevano campioni vincitori di Scudetti, Champions, Mondiali. Non volevano arrendersi all’imponderabile: la verità è che non concepiamo possa esistere, ma a volte accade. Al Milan, se la partita si mette male nel primo tempo, salirà la pressione. Non hai una seconda possibilità e non sempre vince il migliore. In settimana saranno fondamentali Ibrahimovic e Giroud per guidare i più giovani. Il campionato, però, ha dimostrato che può succedere di tutto”.