Ultima conferenza stagionale per Simone Inzaghi, che al Suning Training Centre parla davanti ai giornalisti prima dell’atto finale di questo campionato che vedrà opposta la sua Inter a San Siro contro la Sampdoria (domani ore 18). Queste le parole del tecnico nerazzurro:
L’Inter ha vinto due trofei quest’anno e i tifosi hanno sempre accompagnato la squadra. Quale istantanea sceglierebbe per questa sua prima stagione nerazzurra?
“Un’istantanea a colori e non in bianco e nero come molti immaginavano all’inizio. Abbiamo vinto due coppe, siamo tornati agli ottavi di Champions dopo tantissimi anni e siamo qui a giocarci lo Scudetto all’ultima giornata. Vedo tantissimi colori in questa stagione”.
Che vigilia è? Ci credete tanto o siete comunque soddisfatti comunque vada?
“La squadra ha fatto una settimana come le altre preparando la partita. Sappiamo che ci sono questi ultimi 90 minuti da giocare alla grande per non avere rimpianti, sapendo che non dipende da noi ma noi dobbiamo arrivare a 84 punti. Poi vedremo quello che succederà”.
Lei è stato molte volte protagonista nelle ultime giornate. Cosa ha detto ai giocatori dalla sua esperienza?
“Dobbiamo concentrarci esclusivamente su ciò che dipende da noi: la Sampdoria. Abbiamo visto che partita hanno fatto lunedì con la Fiorentina (4-1, ndr), la loro miglior gara degli ultimi mesi. Il destino non dipende solo da noi, ma passa comunque attraverso la Sampdoria. Abbiamo preparato la gara in modo serio come le altre 51 disputate dal 21 agosto ad oggi”.
Quanto è importante per la continuità il fatto che resti Handanovic, uno dei leader dello spogliatoio? Speri possa succedere anche con Perisic?
“È il mio desiderio, la società lo sa. Handanovic è stato un valore aggiunto per noi, all’interno e all’esterno. Ha fatto molto bene. Spero possa accadere anche con Perisic che ha fatto una stagione straordinaria, ma per queste cose ho un meeting in programma con la società per la prossima settimana al fine di programmare la prossima stagione. Fino ad ora avevamo la finale di Coppa Italia e le ultime giornate di campionato. Con la società c’è un rapporto bello e franco, la prossima settimana ci vedremo per fare il punto su tutto”.
Che voto dai alla stagione dell’Inter?
“Non do un voto, io posso dire che – per come eravamo partiti all’inizio e gli obiettivi concordati con la società – sapevamo sarebbe stato un anno non semplice. Ma dal primo giorno ho capito che avremmo fatto cose importanti. Siamo stati bravi a vincere due coppe e giocarci uno Scudetto all’ultima partita, sapendo che è ancora tutto aperto ed il campionato può riservare qualcosa. Adesso non dipende tutto da noi, ma il mio pensiero è sulla Sampdoria. Andare in campo a Udine e Cagliari contro due squadre motivate, dopo le vittorie del Milan, non era semplice. Ma ho la fortuna di avere una squadra molto seria che ha fatto ottime partite”.
Come vivi queste ore?
“Con grandissima serenità qui ad Appiano insieme ai miei giocatori e a casa, con la mia famiglia e con i bimbi. Secondo me la squadra ha fatto una grandissima annata, sono contento. Poi è normale che, se potesse accadere qualcosa domani, sarebbe qualcosa di straordinario. Ma siamo contenti di aver dato grandissime soddisfazioni ad un pubblico che si è meritato questi due trofei. Penso che i tifosi non ci abbiano mai abbandonato neanche nel mese e mezzo in cui sono mancati i risultati. La serata di gennaio a San Siro per la Supercoppa e la serata dell’Olimpico – davanti a 40mila tifosi – sono state due serate che, a parlarne oggi, mi viene ancora la pelle d’oca”.
Hai preparato un voto in caso di Scudetto? Ad agosto sei arrivato con un po’ di scetticismo, dopo Conte, e perdendo Hakimi e Lukaku. Senti che questo scetticismo sia completamente svanito?
“Noi allenatori siamo sempre sotto giudizio, com’è giusto che sia e come è sempre successo. So il percorso che ho fatto insieme al mio staff, so quali erano gli obiettivi della società appena siamo arrivati e sapevo quali fossero i problemi dell’Inter. Poi le responsabilità su di noi, grazie a risultati e gioco espresso, sono aumentate. Siamo andati al di là delle aspettative, ma c’è ancora la giornata di domani che voglio vivere nel migliore dei modi. La squadra è molto concentrata e carica. Per quanto riguarda un voto, non ho preparato nulla”.
Se l’Inter non vincesse lo Scudetto, molti diranno che se ci fosse stato Conte non sarebbe successo. Quanto ti dà fastidio questo continuo paragone?
“Poco fastidio, ho un ottimo rapporto con Conte con il quale ho stima reciproca. È normale che ci sia il paragone, ma non gli ho mai dato nessun peso. Guardo solo al percorso fatto in questo anno, cosa mi ha dato questa squadra e questa società che è sempre stata con me sin dal primo giorno: nei trofei alzati, in qualche sconfitta. Poi il campo deve dare i giudizi. È stata una grandissima annata, indipendentemente da ciò che accadrà domani. Posso solo essere soddisfatto di ciò che ho fatto io con il mio staff, ma anche la società, i tifosi, e un grande gruppo che vuole vincere e migliorarsi ogni giorno”.
Se dovessi individuare fra gli altri 19 allenatori uno che l’ha particolarmente stupita quest’anno, chi indicherebbe?
“In tanti hanno fatto bene, ma mi viene da pensare a Nicola. Ha ereditato una situazione con tantissimi punti di ritardo, è ancora tutto aperto perché comunque si danno verdetti troppo facilmente. Mancano ancora 90 minuti ed è tutto aperto per Scudetto, Europa e salvezza”.
Skriniar ha le qualità giuste per diventare capitano dell’Inter?
“Milan ha fatto una grandissima stagione, è un ragazzo che si vuole sempre migliorare. Sono molto soddisfatto di lui e di tutta la rosa, da chi ha fatto 48-50 partite a chi ne ha fatte 30. Non arrivi solo con 11 giocatori ad alzare due trofei, l’ultima gara per lo Scudetto e un ottavo di Champions da protagonista con il Liverpool. Farei un plauso all’intera rosa che mi ha dato grande disponibilità, dal primo al ventiquattresimo giocatore”.
Lei ha vissuto un’ultima giornata da protagonista in entrambi i volti: quello di Perugia nel 2000 e quello del 2002. Secondo lei Sampdoria e Sassuolo arriveranno cariche anche per orgoglio personale?
“Sicuramente. Inter e Milan, più che preoccuparsi dell’altra partita, dovranno preoccuparsi di Sampdoria e Sassuolo. Entrambe domani avremo di fronte squadre che possono migliorare la posizione, faranno partite organizzate e dovremo dare tutto in quei 90 minuti”.
Qualche settimana fa ha dato una risposta che ha fatto discutere: ‘Se dovessi rigiocare una partita, sceglierei l’andata di Liverpool’. Perché non quella di Bologna o il derby?
“Per come la squadra è stata in campo, ho il rimpianto per quella partita finita 2-0 in maniera immeritata. Non abbiamo rinunciato a nulla: abbiamo giocato la Coppa Italia per vincerla e la Champions nel migliore dei modi. Probabilmente, le due partite col Liverpool ci hanno fatto perdere qualche punto e qualche giocatore. Sono contento del percorso fatto, vedremo domani se sarà stato decisivo o no. Ma sono comunque contento di aver alzato Supercoppa e Coppa Italia: tu segui l’Inter da tanti anni e aspettavi da tanto questo momento”.
Correa gioca domani? Sarà importante per il futuro?
“Ha tantissima qualità, quest’anno ha fatto vedere le potenzialità grandi che ha. Quest’anno ha avuto due infortuni importanti che lo hanno rallentato. Per quanto riguarda domani, ho cinque attaccanti che stanno bene e dopo l’allenamento di oggi sceglierò la formazione migliore per la Sampdoria”.
Quando affrontavi l’Inter da avversario, Perisic ti sembrava giocatore di grande livello. Adesso ha confermato la tua idea o è andato addirittura oltre?
“È andato oltre. Finché non alleni un giocatore quotidianamente, non ti puoi fare l’idea precisa. L’ho affrontato tantissime volte da avversario ed è sempre stato un osservato speciale. Quest’anno si è superato. So che c’è un incontro che avrà con la società e mi auguro ci sia una fumata bianca perché è un giocatore sul quale faccio affidamento anche per l’Inter che verrà”.
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