Beppe Severgnini, giornalista e scrittore di fede nerazzurra, commenta così sul Corriere della Sera il trionfo del Milan.
“(…) Per cominciare il Milan, questo scudetto, se l’è meritato. Era inferiore alla nostra squadra, che l’ha strapazzato in Coppa Italia e in campionato (per 70 minuti, ma le partite durano 90). Il Milan ha subito anche qualche piccolo torto arbitrale, diciamolo. E ha saputo reggere il confronto con i campioni. Noi, con lo scudetto sul petto, abbiamo vinto
Supercoppa e Coppa Italia, siamo usciti dalla Champions vincendo ad Anfield col Liverpool; loro sono arrivati ultimi nel girone. Però, in Italia, ha chiuso davanti a tutti. Un merito che va riconosciuto. (…) La rivalità ironica è il marchio del calcio milanese, qualcosa di cui andare orgogliosi. (…) Ha avuto un sacco di presidenti buffi, e tira fuori cose strambe. Quest’anno, per esempio, il centravanti — sì, quello alto coi baffi e il codino — fa l’allenatore, mentre l’allenatore fa l’assistente spirituale. E i milanisti — non dimenticarlo mai — sono nostri cugini: non vincono da undici anni, e noi vogliamo vederli contenti (…)”.
Lascia un commento