La stagione appena conclusa verrà ricordata per la rivoluzione della Serie A in streaming e per la vittoria dello scudetto del Milan, a cui pochi credevano ad inizio stagione. Nonostante tutto, l’Inter di Simone Inzaghi ha poco da recriminare. Vero, è mancato il bis in campionato dopo il successo dello scorso anno con Antonio Conte in panchina, ma parlare di stagione fallimentare non renderebbe giustizia a una squadra che ha comunque due trofei in più in bacheca: la Supercoppa italiana e la Coppa Italia. Due finali vinte contro gli acerrimi rivali della Juventus non possono essere definite un bottino magro, e infatti così non è. Prima dell’ultima giornata di campionato, durante la conferenza pre-partita contro la Sampdoria, il tecnico Simone Inzaghi ha spiegato che se anche fosse fallito il sorpasso al Milan negli ultimi 90 minuti non sarebbe stata una stagione da buttare, anzi, con la consapevolezza di aver portato a casa due trofei sui tre disponibili, mancando il triplete nazionale per due punti.
Nell’anno dello scudetto del Milan, l’Inter risponde con la conquista della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana, per giunta battendo in tutte e due le occasioni la Juventus di Massimiliano Allegri. Ad essere ricordata sarà soprattutto la vittoria in Coppa Italia, arrivata dopo aver battuto in semifinale i cugini rossoneri con uno straripante 3-0 nella partita di ritorno. Al termine di quella partita, con un altro mese di campionato rimasto da giocare, la maggior parte degli addetti ai lavori aveva ritenuto possibile una vittoria di Lautaro Martinez e compagni anche in campionato, ma sette giorni più tardi la debacle in trasferta sul campo del Bologna ha permesso al Milan di restare in prima posizione in classifica. Al termine della stagione, il bicchiere resta comunque mezzo pieno: la società nerazzurra ha la consapevolezza di avere la possibilità di riprovarci il prossimo anno, potendo contare su solide basi e un gruppo di calciatori che ha ancora fame di successi.
La stagione 2021/22 ha visto l’Inter protagonista anche in Champions League. Il cammino della squadra di Simone Inzaghi si è interrotto agli ottavi di finale per mano del Liverpool, nonostante il sorprendente successo ad Anfield per 1-0 (fatale per i nerazzurri il ko a San Siro dell’andata, con la squadra inglese vittoriosa per 2-0 grazie ai due gol firmati da Firmino e Salah al 75° e all’83° minuto). Oltre al doppio confronto con i Reds, al termine del quale l’Inter può dire di essere uscita a testa alta, non bisogna dimenticare nemmeno il percorso nella fase a gironi, con la Beneamata fermata soltanto dal Real Madrid di Carlo Ancelotti. Real e Liverpool sono anche le due squadre che si contenderanno la vittoria della Champions League nella finale in programma sabato allo Stade de France di Parigi. Ecco perché la campagna europea di quest’anno dell’Inter non può dirsi fallimentare, nonostante l’uscita prematura agli ottavi di finale.
L’addio di Antonio Conte, del capocannoniere Romelu Lukaku e del laterale Hakimi avrebbero potuto ridimensionare il progetto dell’Inter, fresco vincitore di uno scudetto a suo modo storico, perché arrivato dopo una serie consecutiva infinita di vittorie da parte della Juventus (i bianconeri vincevano la Serie A ininterrottamente da nove anni). La società nerazzurra prima e il gruppo poi hanno però dato prova di grande maturità, dimostrando di essere competitivi ai massimi livelli nonostante gli addi di tre elementi che avevano contribuito in maniera determinante alla vittoria del titolo. I nuovi arrivati Dzeko e Correa non hanno fatto rimpiangere Lukaku nemmeno per un secondo, allo stesso modo Simone Inzaghi ha confermato di essere un allenatore di prima fascia. A tutto questo si sono aggiunte le conferme dei giovani Bastoni e Barella, presente e futuro di una squadra che tornerà ai blocchi di partenza della prossima stagione con l’ambizione di raggiungere la seconda stella prima dei cugini rossoneri.