Le parole pronunciate ieri da Beppe Marotta sono state accolte con entusiasmo nel mondo nerazzurro. A domanda precisa su Paulo Dybala, infatti, l’amministratore delegato si è sbilanciato, ammettendo di l’esistenza di una trattativa (o forse qualcosa di più): “Speriamo che possa giocare con noi“.
Ma allora perché, visto il regime di svincolo della Joya (che non ha rinnovato il contratto con la Juventus), l’affare ancora non si chiude? Molti hanno ipotizzato che l’Inter voglia prima capire se esistano margini per Lukaku, ma è del tutto inverosimile che un calciatore dello spessore di Dybala possa accettare di essere una sorta di piano B. Le motivazioni sono altre. La prima è logistica, nel senso che l’ormai ex juventino è adesso impegnato con la sua Argentina (insieme a Lautaro e Correa): domani è in programma la sfida contro l’Italia a Wembley, mentre l’11 giugno è in programma la grande classica contro il Brasile. Per questo, fino a quella data, è difficile che qualcosa possa muoversi in via ufficiale.
Poi c’è la seconda motivazione, legata alle necessità dell’Inter di liberare spazio salariale liberandosi in primis dei pesanti ingaggi dei due cileni. Con Vidal la strada è già tracciata, c’è una clausola da esercitare: i nerazzurri gli verseranno la buonuscita da 4 milioni per rescindere il contratto (c’era un’opzione nel caso di interruzione del rapporto prima del 2023), poi il giocatore si accaserà probabilmente al Flamengo. Più diplomazia servirà invece per Sanchez: il Nino Maravilla è legato all’Inter da un contratto fino al 2023, Marotta e Ausilio hanno comunicato a lui e all’entourage che non fa più parte del progetto. Ci sarà probabilmente da trovare un incastro in termini di buonuscita. Sul numero 7 dell’Inter c’è l’interesse del Siviglia.