L’Inter Primavera ha battuto 2-1 la Roma e ha conquistato il decimo titolo della sua storia. Tra i protagonisti della stagione c’è anche Christian Chivu, che ha guidato l’Under 19. L’ex giocatore dei nerazzurri ha parlato alla Gazzetta dello Sport: “Sono due anni che lavoriamo tutti insieme, tra alti e bassi, tra pause forzate dal Covid e altre difficoltà. Quando alleni o giochi per l’Inter devi sempre puntare alla vittoria e noi ci siamo riusciti. Non sono sorpreso dal risultato, semplicemente perché conoscevo alla perfezione questo gruppo di ragazzi straordinari: sapevo il loro valore e quello che potevano fare. Alla fine abbiamo fatto una grande impresa, siamo felici”.
In questi casi, inoltre, c’è sempre una dedica da fare: “Se dico la società passo per ruffiano, se dico la famiglia risulto scontato, anche perché loro sanno i sacrifici che ho fatto, mi hanno sempre supportato e sopportato a dire la verità. La mia è per il mio staff. Abbiamo fatto davvero un lavoro straordinario”.
Dopo aver smesso di giocare, Chivu ha scelto di intraprendere la carriera da allenatore: “Ho iniziato per capire se questo sarebbe potuto diventare il mio lavoro. L’obiettivo è far crescere individualmente i giocatori dal punto di vista tecnico, fisico e mentale. Bisogna saper andare oltre i propri limiti. Solo così la squadra può crescere. Il primo passo è capire cosa possono fare i ragazzi e dove io posso migliorarli. Non bisogna mai metterli in difficoltà, devi essere bravo ad adattarsi alle qualità di un gruppo per tirare fuori il meglio da tutti. Non si devono imporre le proprie idee, perché non sempre un gruppo ha le qualità per seguirle. Se fai sentire il giocatore a suo agio, migliori la sua autostima e otterrai sempre di più. Alcuni, invece, vogliono portare titoli in bacheca perchè conta vincere”.
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