“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così Venditti in una delle sue canzoni più amate. Ed è così, perché dopo Lukaku, il giornalista di Sport Mediaset, Barzaghi, fa sognare i tifosi interisti con Hakimi. Il giocatore è scontento e vorrebbe, se possibile, cambiare aria. E perché di nuovo all’Inter? Perché dove si è stati bene, si ritorna facilmente. E vari like ai post dei calciatori nerazzurri nell’ultimo anno non sono sfuggiti agli addetti ai lavori.
Ma le parole del giornalista possono essere prese in seria considerazione? “Perché non 40 milioni più Hakimi? Perché non provare un altro clamoroso ritorno? Non è così impossibile: non ha fatto bene, vuole tornare e il PSG vuole Skriniar. Perché non fare un tentativo? Provare non costa nulla” ha ribadito Barzaghi. La situazione non è così semplice, ci sono delle dinamiche da rispettare, tasselli che devono andare al loro posto. In ordine: costo dell’operazione, liberare eventualmente la fascia destra, stipendio giocatore.
Partendo dal costo, possiamo dire fin da subito che un acquisto a titolo definitivo è impossibile. Appena un anno fa l’Inter l’ha ceduto per 66,50 mln e con il bisogno di uscite per comprare i nerazzurri non possono permettersi un esborso di quel genere. Ma se uscisse un giocatore del calibro di Skriniar, che piace al PSG, allora l’operazione potrebbe essere fattibile. L’Inter valuta il difensore 80 mln, immaginando 40 mln di parte fissa e 40 per Hakimi (svalutato per l’annata altalenante), ci saremmo. Il problema è che i due club non concordano sul valore del cartellino dello slovacco, quindi impossibile.
La via del prestito è, invece, percorribile, ma solo se legata alla cessione di Skriniar, ahinoi. In questo caso, il PSG non farebbe grosse opposizioni, ma -c’è sempre un ma-, Hakimi andrebbe a ricoprire il ruolo di Dumfries. Ruolo che l’olandese ha svolto in maniera impeccabile. Il suo valore è praticamente triplicato e Marotta non lo venderebbe per meno di 50 mln. Le cessioni di Dumfries/Skriniar/De Vrij serviranno per il bilancio, ma solo in caso di operazioni già apparecchiate l’Inter potrebbe muoversi per l’acquisto del cartellino o per un prestito oneroso (vedasi Lukaku).
Senza dimenticare lo stipendio, 8 mln netti a stagione. Decisamente fuori portata, se aggiungiamo quello che sarà di Lukaku, 12 mln, ma che col decreto crescita peseranno solo 9 mln sulle casse nerazzurre. Il marocchino dovrebbe tagliarsi parte dell’ingaggio, poiché difficilmente l’Inter potrà arrivare a quella cifra.
A fine mercato l’Inter potrebbe ritrovare in rosa Lukaku e Hakimi, ma a che prezzo? Non solo la cessione di titolarissimi e super amati come Skriniar e Dumfries (col cartellino di proprietà interamente del club), ma anche l’acquisto a titolo temporaneo di due giocatori che, appunto, non sono asset del club e che il club non potrebbe acquistare per il valore del cartellino. E in caso di diritto di riscatto, a fine anno, dovresti rinunciare ad almeno uno dei due se non a entrambi per il solito e rinomato problema. E ritrovarsi a giugno con due giocatori non di proprietà che dovranno fare le valigie, di nuovo.