Mario Sconcerti ha scritto un fondo sul Corriere della Sera riguardo al ritorno di Romelu Lukaku all’Inter: “A modo suo è l’affare più raffinato e disperato nella lunga storia del calcio. Perché alla base non c’è un’esigenza tecnica di una società, ma quella esistenziale di un grande giocatore caduto male nelle preferenze del tecnico e improvvisamente cosciente delle proprie necessità prima ancora che delle sue convenienze. Conosco il calcio da un po’ di decenni, non ricordo un campione che si sia ridotto di un quarto lo stipendio per il piccolo piacere di tornare nella sua vecchia società. […] Oggi Milano è diventata non so come la città del voler essere, del ritorno, della nostalgia, dove senti che le cose accadono e desideri parteciparvi perché sono le cose del mondo”.