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Inter, la situazione in attacco. Tutte le soluzioni per Inzaghi. E Dzeko…

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Lukaku è a Milano, ma sembra che nel reparto offensivo qualcuno non l’abbia capito. Il belga sarà il titolare in attacco insieme a Lautaro, con il duo che potrebbe allargarsi a trio qualora sbarchi anche la Joya. Al momento, infatti, il parco attaccanti nerazzurro è abbastanza folto: Lukaku, Lautaro, Dzeko, Correa, Sanchez e Pinamonti. Quest’ultimo ricercato da mezza serie A, con Monza e Atalanta pronte a strappare il sì per una cifra intorno ai 15 milioni. Non si creerà, tuttavia, un’asta, poiché il giocatore ha scelto gli orobici. E manca ancora la quadra fra i due club.

Su Sanchez, invece, l’Inter ha fretta di liberarsi di un posto in attacco e di uno stipendio alquanto pesante. Il cileno, tuttavia, non ha tutta questa frenesia di lasciare l’Inter, vuoi per il lauto compenso, vuoi per piazze che non scaldano il suo cuore, come il Marsiglia. Il ritorno a Barcellona, invece, una meta impossibile, in quanto i blaugrana non hanno disponibilità economica per accontentare le richieste stipendiali di Sanchez, che, ricordiamo, va verso i 34 anni e percepisce 7 mln netti a stagione.

Altro capitolo delicato riguarda Dzeko. Il bosniaco, con l’arrivo di Big Rom, non ha speranze di giocare con continuità, ma solo qualche spezzone. Nonostante i 17 gol e 10 assist in 49 partite -e i suoi anni- sa che Lukaku può rimpiazzarlo senza problemi. La differenza fra i due è abissale. C’è da capire se l’Inter ha messo fretta al giocatore facendogli capire che non troverà molto spazio o se il giocatore stesso abbia compreso l’andazzo e si stia guardando intorno.

L’Inter avrà 4 punte più un giovane da mettere a disposizione di Inzaghi: Lukaku, Lautaro, Correa e Dybala? E il giovane fortunato non sarà né Oristanio che tornerà al Volendam né Esposito accasatosi all’Anderlecht. Se Dzeko invece dovesse rimanere, l’Inter proverà last minute a vendere Correa per liberare spazio per Dybala o chi per lui. Altrimenti si rimarrà così: Lukaku, Lautaro, Dzeko e Correa, che, comunque, male non è.

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Published by
Matteo Tombolini