André Onana, nuovo portiere dell’Inter, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Dazn. Si parte dall’approdo in nerazzurro: “Sono molto contento di essere qui, sta andando tutto benissimo. Sono stato a Barcellona e poi ad Amsterdam, qui ho notato che ci sono cose diverse ma anche altre molto simili alla Spagna. Ciò che cambia di più è l’allenamento dei portieri, qui mi sta piacendo parecchio. In Italia si vede il calcio in modo diverso, c’è un’altra forma di pensare e credo che questo mi aiuterà molto. L’Inter è un grande club. Quando ho parlato con Ausilio mi ha dato la sua parola e l’ha mantenuta. Il suo discorso mi ha toccato e mi ha reso felice. Conoscevo già il club perché Eto’o ha giocato qui, ho parlato con lui prima del trasferimento e mi ha detto ‘André, l’Inter è il club giusto per te. Un club con molte ambizioni, che punta sempre a vincere e, visto che tu sei un vincente, è il club giusto per te’. Il numero 24? Sono nato il 2 aprile e nasce così il numero 24: mi piace tantissimo e l’ho chiesto, visto che era libero. L’ho già indossato all’Ajax e spero di indossarlo qui per tanti anni”.
Sulla capacità di giocare con i piedi: “Sono un portiere che si assume parecchi rischi, mi piace uscire e giocare con i piedi. Vedendo come giocano i miei compagni credo di essere arrivato nel club giusto per me: potrò imparare, crescere e migliorare sia come uomo che come portiere. Noi portieri dobbiamo prendere delle decisioni: a volte sbagli perché devi decidere se uscire oppure no, ma fa parte della crescita. L’importante è riconoscere le situazioni e, con la qualità che abbiamo davanti, penso a Lautaro o al Tucu, credo sia una fortuna per noi poter contare su questi giocatori e, se avrò l’opportunità, proverò a giocare direttamente con loro”.
Prima di arrivare in ritiro ad Appiano Gentile, Onana si è allenato in Sardegna con Lukaku: “È un grande giocatore, lo sapete già: ha scritto la storia di questo club, facendo cose importanti per questa grande famiglia. Ma è anche una persona meravigliosa e sono felice di condividere lo spogliatoio con lui. Ci siamo allenati in Sardegna, ma eravamo già in vacanza insieme a Miami. Non abbiamo pubblicato nulla perché non era ancora ufficiale il suo trasferimento, ma eravamo lì aspettando che l’Inter lo ufficializzasse. Poi siamo andati in Sardegna, rimanendoci alcuni giorni e preparando la preseason: ci sfidavamo ai rigori, nelle punizioni. Ci siamo divertiti molto”.
Sul compagno di reparto Handanovic: “Samir è un grandissimo portiere, ha fatto tanto per questo club: è il capitano e devo rispettarlo, ma io sono venuto per giocare e rispettare anche le scelte dell’allenatore perché sono gli allenatori che decidono e noi dobbiamo ascoltarli. Anche se il mister decide che è meglio iniziare con lui va bene, l’importante è che vinca la squadra. Sono contento di essere arrivato in un gruppo così sano: se dovrò stare in panchina, ci starò tranquillamente tifando da lì“.