L’Inter deve far fronte ai mancati pagamenti del nuovo sponsor di maglia, DigitalBits. Filtra l’intenzione di collaborare per la risoluzione dei problemi da entrambe le parti, ma è logico che il club nerazzurro debba studiare alcune soluzioni per il presente e per il futuro. La Gazzetta dello Sport illustra i dettagli. “L’azienda che ha lanciato la criptovaluta XDB non ha onorato la prima tranche di pagamento relativa a questa stagione, nell’ambito dell’accordo complessivo che all’Inter dovrebbe (a questo punto il condizionale è d’obbligo) portare un totale di 85 milioni in quattro anni. Digitalbits fino alla scorsa stagione è stato sponsor di manica, da quest’anno invece è diventato il principale sulla maglia. Non c’è chiarezza sull’entità della tranche in ritardo”.
La rosea si concentra su due dettagli: uno relativo all’impatto sul bilancio nerazzurro e l’altro sulle contromosse in Viale della Liberazione. “Il primo: nessun impatto sull’Inter per quanto riguarda il bilancio chiuso al 30 giugno (quello 2021-22, ndr), in quel caso le cifre pattuite sono state onorate. Secondo aspetto: la società nerazzurra non resta ferma. E risponde, con quello che può fare. Ad esempio, togliendo il brand Digitalbits dalle proprie piattaforme. E ancora: nell’amichevole di domani a Cesena scomparirà il nome dello sponsor dai tabelloni ed è probabile che sarà così anche il 6 agosto a Pescara. Infine: la presentazione della seconda maglia, che il club aveva immaginato nei primi 10 giorni di agosto, sarà con ogni probabilità rinviata a settembre. Il motivo è chiaro: non c’è molta voglia di regalare visibilità, in questo momento. Scenari? Un cambio di sponsor in corsa è tremendamente complicato, basti pensare alle maglie già distribuite…ma in ottica futura nulla può essere escluso. A maggior ragione a fronte di una criptovaluta che oggi vale un decimo rispetto a quando fu posizionata sul mercato”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)
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