Nel maggio del 2021, il gruppo Suning si rivolse al fondo californiano Oaktree per far fronte alla pesante crisi di liquidità che rendeva impossibile la gestione ordinaria dell’Inter: la trattativa si risolse in un finanziamento da 275 milioni a tassi di interessi molto elevati. Una somma che Zhang dovrà restituire entro il maggio del 2024: se non lo facesse, Oaktree escuterebbe il pegno diventando proprietario dell’Inter. Ma quale sarebbe la strategia, arrivati a quel punto? Se lo chiede il Corriere dello Sport, secondo il quale è difficile che Suning riesca ad onorare l’impegno preso.
“Le difficoltà finanziarie della famiglia, ormai conclamate, rendono difficile ipotizzare la restituzione a Oaktree di capitale e interessi nel 2024. Logico dunque che il gruppo cinese cerchi di muoversi in anticipo per trovare compratori, da cui ottenere per l’Inter un prezzo superiore (al netto dei debiti) a quanto dovuto a Oaktree. Con l’obiettivo di scongiurare una sorte simile a quella del misterioso Yonghong Li”. L’ex proprietario del Milan, infatti, si rivolse ad Elliott esattamente come Zhang con Oaktree, non restituendo il debito e consegnando il club rossonero al fondo di Singer.
Il parallelo con il Milan, tuttavia, non regge in tutto e per tutto, poiché Elliott e Oaktree hanno stili di gestione differenti. Il secondo “predilige operazioni in cui si possa guadagnare dal valore dell’asset e dalla possibilità di liquidarlo, mentre il fondo dei Singer è attivista per sua natura e preferisce creare valore nelle società acquisite attraverso la gestione e l’immissione di capacità manageriali. Forse per questo, Oaktree starebbe caldeggiando l’ipotesi cessione così da non trovarsi domani con la patata bollente di un club da risanare”.
(FONTE: CORRIERE DELLO SPORT)
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