Solo una settimana fa assistevamo ad una nuova versione di Simone Inzaghi, che direttamente dalla pancia del Via del Mare dichiarava: “Sul mercato non mi va di scherzare, la squadra deve rimanere questa“. Al tecnico erano appena state poste le ennesime domande sul futuro di Milan Skriniar, descritto fin da giugno come l’indiziato principale a salutare l’Inter per risanare il bilancio. Il rischio, con una cessione dello slovacco, sarebbe quindi stato doppio: non solo il devastante addio al miglior difensore della rosa, ma pure l’effetto collaterale di delegittimare l’allenatore. Così non è stato, perché ieri il presidente Zhang ha tolto Skriniar dal mercato. La Gazzetta dello Sport approfondisce la decisione del numero uno nerazzurro, non solo in relazione a Inzaghi ma anche all’intero ambiente nerazzurro.
“Gli abbonati rischiavano di aver acquistato uno spettacolo e vederne uno inferiore. La decisione di Zhang ha evitato lo scollamento sociale della proprietà dal suo popolo. E ha dato forza a Simone Inzaghi che ha carattere diverso da Antonio Conte e difficilmente sarà protagonista di una scenata plateale tipo Dortmund. Ma in quel secco “deve”, pronunciato alla vigilia di Lecce (“La squadra deve restare com’è”), c’era la stessa frustrazione del predecessore nella conferenza tedesca, quando lamentava carenza di uomini e chiedeva alla dirigenza chiarezza di programmi e ambizioni. Se Zhang avesse snobbato quel “deve” e venduto Skriniar, avrebbe delegittimato il suo allenatore, anche agli occhi della squadra. E avrebbe indebolito una difesa che nelle prime 6 partite della stagione ha sempre preso gol (11), anche dal Lugano. Ora invece, dopo il “non si vende” di Zhang, tutti, anche la concorrenza, sanno che l’Inter si giocherà lo scudetto al massimo delle sue potenzialità. Con un allenatore ancora più autorevole che oggi sogna di festeggiare il rispetto del suo “deve” in un modo preciso: vittoria sullo Spezia con primo clean sheet stagionale e notte solitaria in vetta alla classifica, contando sul pareggio tra Torino e Lazio che s’incrociano a quota tre e puntano la stessa vetta”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)
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