Confronto Inzaghi – squadra. I 5 problemi che il tecnico dovrà risolvere per far ripartire l’Inter


La Gazzetta dello Sport evidenzia cinque “spine” per Simone Inzaghi. Cinque situazioni da risolvere per far ripartire l’Inter dopo il primo stop della stagione.

TESTA E CONDIZIONE – La Lazio un anno fa. Poi il derby di febbraio. La Supercoppa. E ora quest’altra trasferta contro Sarri. L’Inter ha la strana e pericolosa tendenza a perdere completamente la testa una volta andata sotto nel risultato. E anche le gambe non vanno: la condizione atletica, ancora imperfetta, è uno dei nodi da sciogliere.

LUKAKU – Ridurre le difficoltà di Lukaku alla sola condizione atletica sarebbe riduttivo. Siamo intorno al 70% dei suoi parametri top, il tempo per accelerare non è troppo: anche con Conte, alla sua prima stagione in nerazzurro, soffrì all’inizio prima di esplodere. Ma qui c’è probabilmente anche altro. Perché Inzaghi ancora non è riuscito a inserire Lukaku dentro la sua idea di gioco.

LE SCELTE A CENTROCAMPO – La scelta di Gagliardini al posto di Calhanoglu è stata la più discussa. E dalle rotazioni delle mezzali di centrocampo, Inzaghi ha di fatto eliminato Asllani: lo stesso tecnico ha detto di vederlo solo come vice Brozovic. Mossa un po’ sorprendente.

DAL DERBY ALL’OLIMPICO – Con le sostituzioni il rapporto di Inzaghi è complicato. Verrebbe da dire che…«è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare». Non ha convinto il doppio cambio Lukaku-Dumfries a Roma come non convinse l’ormai famoso doppio cambio Perisic-Calhanoglu nel derby di ritorno della passata stagione.

IL DOPO PERISIC – Perisic non c’è più e mai come a Roma l’Inter se n’è accorta. Adesso Inzaghi ha un’urgenza: recuperare ad alti livelli Gosens. Il tedesco è smarrito, non è più lui. E il problema non è fisico, almeno non più. Ha saltato un anno intero, ma ora i parametri sono ok. Il nodo è mentale, psicologico. Robin ha perso fiducia.

Incontro Inzaghi – squadra

Oggi ad Appiano Gentile ci sarà un confronto di Simone Inzaghi con la squadra. “In casa Inter in questo inizio di campionato – scrive calciomercato.com – il paradosso più importante non sta nella sconfitta bruciante subita contro la Lazio, bensì proprio nelle modalità con cui Inzaghi ha gestito la rosa, evidenziate senza mezze misure dalle scelte di Sarri.
La rosa può essere competitiva in ogni suo ruolo (manca ancora il vice-De Vrij), ma gli 11 titolari non sono paragonabili alle riserve per qualità, caratteristiche e rendimento. Per fare un esempio, l’anno scorso Dzeko è stato a lungo un perno imprescindibile dell’Inter, ma Lukaku, sì anche il Lukaku brutto visto contro la Lazio, ha oggi una centralità e fornisce possibilità offensive all’Inter che il bosniaco non aveva e non ha. E non ce ne voglia Matteo Darmian (forse il jolly più sacrificato degli ultimi anni), ma Denzel Dumfries da oggi all’Inter profondità, spunti e centimetri che l’esterno italiano non ha. Gagliardini non è Barella, anzi, Mkhitaryan è lontanissimo dalle prestazioni di Calhanoglu e non va dimenticato come in difesa oltre al trio Skriniar-De Vrij-Bastoni oggi non ci siano centrali di ruolo a disposizione, ma solo esterni adattati.

Cosa dirà Inzaghi ai ragazzi

Il tecnico nerazzurro farà presente ai giocatori che nei “big match i titolarissimi giocheranno fino allo sfinimento, che i cambi saranno solo funzionali e non dovuti per rispetto di chi c’è in panchina, che sì, potrà capitare che giocatori da 5 milioni di euro annui siedano in panchina fino alla fine“.

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