Mario Sconcerti ha parlato al Corriere della Sera: “Inter e Roma vanno avanti, la sorpresa è la partita squilibrata del Milan. Non è obbligatorio battere il Sassuolo in casa sua, ma non è stato il Milan in quasi nessuno dei suoi tanti giocatori di classe – le sue parole -. L’Inter ha ritrovato Barella, uno dei veri assenti all’Olimpico, la Roma scopre Dybala. I suoi gol, come quelli dell’Inter arrivano quasi in contropiede, spettacolari ed essenziali. È la vera differenza di Roma e Inter, questa diversità nel concepire il campo come un dovere verticale. Gli altri tendono al possesso palla, mentre lo spazio lo puoi trovare dovunque, davanti o dietro l’avversario. L’uomo diverso dell’Inter sta diventando Dumfries per la potenza con cui interpreta il suo ruolo doppio. Barella, se trova continuità, si avvicina a dimensioni europee. Oggi è già un giocatore immarcabile per movimento, idee e capacità di gestirle”.
“La Roma è guidata bene, è umile, non si sbilancia e trova in Abraham un giocatore oscuro ed essenziale al centro del pendolo. Se si aggiunge Dybala è facile trovarla nei pronostici. Resta un campionato diviso in due. Indubbiamente è un passo indietro per il Milan, stranamente complesso e senza tiri in porta. Inter e Roma battono per ora le squadre inferiori, il Milan non ancora. Forse ha trovato la partita che non si aspettava. Il Sassuolo non ha tenuto il pallone, ha giocato di forza e corsa accettando la superiorità dell’avversario. Questo ha portato confusione nella logica abituale del Milan. Non è la lotta la sua prima dote. Col tempo è diventata una partita chiusa, dove serviva uno spunto in spazi stretti, molto fisici, quasi mai trovati. Leao si è confermato giocatore superiore anche se distratto, tutto il Milan ha subìto la velocità del Sassuolo, la mischia ha tolto luce al classico gioco di Pioli fino a fargli correre rischi, soprattutto sul rigore di Berardi. Interessante e inutile l’idea di Pioli di giocare senza centravanti nell’ultima mezz’ora per togliere il vantaggio della folla in area al Sassuolo. Ma sono mancati i numeri. De Ketelaere si è sperduto nell’assalto, Adli ha giocato promettendo ma sbagliando sempre la seconda idea, Leao si è rassegnato. Una partita confusa, un po’ velleitaria, non da Milan. Altri due infortuni muscolari (Berardi e Florenzi). L’idea è che si sia cercato nei ritiri troppo l’agilità e poco la resistenza pensando al respiro della stagione spezzato dal Mondiale. Lo sforzo in velocità prolungata oggi è un rischio serio”.