Francesco Acerbi è dell’Inter e sarà il sesto difensore del reparto di Simone Inzaghi: era l’ultimo tassello che mancava. Il difensore classe 1988 si trovava a Milano da giorni, dove si aspettava di svolgere le visite mediche e di apporre la firma sul contratto in tempi rapidi. Poi, però, sono cominciati gli imprevisti che hanno messo a serio rischio l’affare: il rifiuto del presidente Zhang, la necessità esplicitata alla stampa a più riprese dal tecnico nerazzurro anche dopo la Cremonese, anche quando l’affare sembrava saltato e la difesa destinata a rimanere com’era, con un buco. Decisiva l’opera dei dirigenti, che cercavano un sostituto di Ranocchia da inizio giugno e hanno rischiato di non raggiungere nessuno. La Gazzetta dello Sport ricostruisce le ultime ore in casa nerazzurra, a partire dal decisivo pressing di Inzaghi.
“A ogni occasione ha ripetuto di volere un altro difensore e che doveva essere proprio il vecchio “pretoriano” Acerbi, tenuto a bagno maria negli ultimi giorni. Era stato bloccato nei fatti, ma poi fermato un attimo prima di entrare alla Pinetina. Inzaghi ha ribadito la richiesta perfino martedì dopo il 3-1 alla Cremonese, quando l’affare sembrava essere (quasi) del tutto congelato: Steven Zhang aveva, infatti, chiuso con nettezza a un ulteriore aumento del monte ingaggi in assenza di nuove uscite. Una posizione dettata dall’esigenza di risparmi, una costante degli ultimi anni. E aveva spiazzato tutti, Inzaghi in primis. Ben oltre quelle parole pubbliche, è servita poi una successiva opera di mediazione in privato: così ieri è diventato ufficiale il prestito gratuito di Acerbi dalla Lazio”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)