Il Psg non si è mai arreso e, nonostante Steven Zhang avesse messo Milan Skriniar fuori dal mercato lo scorso 19 agosto, ha provato fino all’ultimo a strappare lo slovacco ai nerazzurri. Il club parigino, infatti, era convinto che – alzando l’offerta – l’Inter avrebbe prima o poi ceduto, vuoi per le difficoltà finanziarie che purtroppo tutti in Europa conoscono, vuoi perché il giocatore è comunque in scadenza il prossimo 30 giugno. La Gazzetta dello Sport si sofferma sugli ultimi istanti di mercato.
“Il Psg ha davvero provato fino all’ultimo un blitz per Milan Skriniar. Sarebbe sceso in campo perfino il plenipotenziario Al-Khelaifi, ma su questo fronte la chiusura di Steven è stata ancor più decisa: nonostante i quasi 70 milioni totali offerti, era impossibile vendere il totem della difesa sul gong. Anche se il dossier slovacco è destinato a riaprirsi presto, è stata comunque un’altra bella notizia per Inzaghi: il tecnico non si è solo tenuto un titolarissimo, ma ha strappato pure un quarto di valore da far ruotare“.
Adesso comincerà ovviamente la trattativa per il rinnovo fra i rappresentanti di Skriniar e i dirigenti nerazzurri. Innegabile che, dopo un’estate trascorsa in bilico fra Milano e Parigi, le carte in tavola siano cambiate rispetto all’ultimo contatto per un prolungamento. Il difensore slovacco a Parigi avrebbe guadagnato 7,7 milioni netti più bonus, fino ad arrivare a 9 milioni facilmente raggiungibili. All’Inter il suo ingaggio è attualmente da 3,5 milioni. Lo stesso Skriniar sa che l’Inter non può spingersi alle altezze parigine, ma si aspetta un sostanzioso adeguamento. La minaccia sarà ancora il Psg, che cova una forma di vendetta per non aver potuto accontentare l’allenatore Galtier, il quale riteneva il numero 37 nerazzurro fondamentale per il suo progetto. Le nuove avances parigine sanno diventare irresistibili, specialmente quando si tratta di un giocatore a parametro zero e non c’è esborso per il cartellino. Ma l’Inter si fida di Skriniar, in campo e fuori. Per questo il sentimento prevalente in Viale della Liberazione, su questo fronte, è l’ottimismo.