La Gazzetta dello Sport analizza il giorno dopo il derby perso 3-2 dall’Inter col Milan. “Il momento è delicato e non si può spiegare solo con un episodio girato in un modo piuttosto che un altro o in un blackout dopo una rete subita. Simone Inzaghi lo sa, lui per primo lo sa. C’è un dato che racconta tanto, per definire i contorni nerazzurri: nello scorso campionato l’Inter ha perso quattro partite, ora siamo già a quota due, cosa che nelle prime cinque giornate – considerati gli ultimi 20 anni – era accaduta solo tre volte”.
Inzaghi post derby
“Da migliorare c’è tanto, per il tecnico è uno dei momenti più complicati sotto la sua gestione. Ma non c’è il tempo, perché mercoledì c’è il Bayern, che è un po’ come il cliente che arriva al ristorante quanto la cucina sta chiudendo, per la “gioia” dei camerieri. Gli ingressi di Dzeko e Mkhitaryan sono sembrati tardivi, per come da soli sono quasi riusciti a riprendere un derby straperso: anticipare quelle decisioni sarebbe stato più logico. In generale, specie in alcuni big, l’atteggiamento in campo è poco umile: l’Inter ha perso la fame che l’aveva accompagnata nelle ultime due stagioni, quello dello scudetto e anche la scorsa. E’ il primo nodo per Inzaghi, da correggere in ottica Champions ma soprattutto in chiave campionato. La squadra non è serena. Gioca a strappi e in alcuni riferimenti degli ultimi anni è decisamente nervosa. Ora sta al tecnico prendere scelte apparentemente anche impopolari”.
Le parole di Samaden
Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro, ha parlato ai microfoni di Inter TV. “Come ogni anno si riparte con un gruppo nuovo. Sono estremamente contento che la società faccia una politica di questo tipo. Ci sono altre squadre che comprano e giocano con fuoriquota, all’Inter abbiamo un allenatore che non fa questo tipo di scelte. Nei primi mesi dobbiamo lasciargli il tempo di crescere come di sbagliare, perché è questa la strada per i calciatori“.
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