L’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci ha tenuto una conferenza stampa per annunciare il nome del nuovo allenatore: “Abbiamo deciso che da lunedì sarà Thiago Motta, ve lo dico ufficialmente, ma la cosa su cui mi piacerebbe si concentrasse l’attenzione adesso è la partita di domani contro la Fiorentina. La sua scelta è anche per un progetto a lunga scadenza”.
“Mihajlovic? È stato difficile perché il rapporto umano che abbiamo creato, e io lo ritengo un amico, era forte. Ci abbiamo ragionato e guardato il cammino della squadra nell’anno solare: la squadra ha vinto solo 4 volte da gennaio. Ogni tanti anni, un club del nostro fatturato retrocede per cui bisognava considerare qualcosa. Mi è dispiaciuto qualche critica perché evidentemente non conosce la realtà, eppure è noto il rapporto che avevamo, cosa ha dato lui a noi e noi a lui, un abbraccio che resterà nella storia del club. L’esempio suo per la dedizione al lavoro, ma anche il suo staff che ha lavorato quando lui era da remoto: tutti saranno sempre i benvenuti, e credo che tutti loro non meritassero giudizi sommari”.
Luigi Garlando ha parlato dopo la due giorni di Champions sulla Gazzetta dello Sport: “E’ sembrato un tutorial, cioè: cosa non fare (Juve, Inter) e cosa fare (Napoli) per essere felici in Europa. Il primo gol segnato a San Siro dal Bayern Monaco ha gettato un ponte con il primo segnato dal Paris Saint Germain al Parco dei Principi. In entrambi i casi difese piazzate, con la reattività di un presepe. L’anello di congiunzione più evidente tra le due partite è stato l’atteggiamento iniziale: la plateale accettazione della superiorità dell’avversario e il progetto di una partita di quasi esclusivo contenimento. Uno stesso 3-5-2 concepito più per fare densità bassa e coprire gli spazi dietro che per fare pressione a centrocampo. In sintesi: mancanza di coraggio, carenza di sogno e di orgoglio“.