Se lo scorso anno le gerarchie in quasi tutti i ruoli erano di fatto immutabili, quest’anno la situazione nella rosa di Simone Inzaghi è differente. In estate, infatti, è arrivato Onana in porta che garantisce una competizione più elevata con Handanovic per il posto da titolare rispetto a Radu, così come Acerbi in difesa se confrontato a Ranocchia, lo stesso dicasi per Mkhitaryan in rapporto a Vidal e presto – almeno così si augura il popolo nerazzurro – anche Asllani dovrebbe rivelarsi più utile rispetto a Vecino. In attacco, poi, è ritornato Lukaku che ha preso numericamente il posto di Sanchez ma, anche in assenza del belga, Dzeko o Correa possono affiancare Lautaro. La Gazzetta dello Sport si sofferma sulle strategie di Inzaghi che trovano una chiave nella competizione interna.
“Il tecnico si diverte a montare e a rimontare la sua Inter che non è più un corpaccione unico, immutabile, ma cambia continuamente. Ci sono tante Inter che duellano tra loro, ci sono giocatori pronti a competere per il proprio pezzo di terra. Quanto sta accadendo in porta, con la nuova alternanza Handa-Onana, sa quasi di storico. E mentre Dzeko e Correa si sono contesi lo spazio lasciato libero da Lukaku, a sinistra non ha ancora messo la freccia uno tra Gosens e Darmian. Poi ecco Acerbi che, quasi senza far rumore, sta sfilando il posto a De Vrij. O magari a Bastoni, che pure deve guardarsi le spalle da Dimarco. Il guaio muscolare di Calha ha solo rimandato uno dei testa a testa più accesi: Chalanoglu contro Mkhitaryan, il turco contro l’armeno, corsi e ricorsi della storia. In ogni caso a Inzaghi va bene così, la famosa “competizione interna” ha aiutato l’Inter a uscire dalle secche”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)