Simone Inzaghi ha passato il suo lunedì a Milano con la moglie e i figli. Nessuna gita fuori porta, d’altronde sono anche iniziate le scuole. “Simone ha cercato di distrarsi, di svagarsi, ma non di staccare: lui non stacca mai – scrive la Gazzetta dello Sport -. È sempre sul pezzo e quando la sua squadra ha dei problemi pensa solo a come reagire e alle soluzioni da trovare. Simone si è un po’ sfogato al telefono con qualche amico, con chi scrive e soprattutto con il fratello: Pippo, che con la Reggina è in testa alla Serie B, l’ha rincuorato ricordandogli che i momenti difficili ci sono in tutte le stagioni e che basta poco, magari un successo contro la Roma o contro il Barcellona, per cambiare le cose e iniziare un’altra storia.
Lo stato d’animo di Simone ha tante sfaccettature. C’è la rabbia per i risultati; l’amarezza per gli errori; la consapevolezza del lavoro svolto; il rimpianto per gli infortuni e per certi episodi. Ma sopra a tutto questo c’è la voglia di invertire la rotta e di tornare a vincere con continuità. Ecco, il punto di partenza delle riflessioni di Inzaghi è questo: l’Inter cambierà marcia fin dopo la sosta e si rimetterà in linea con gli obiettivi stagionali. Cioè: la competitività in Serie A, con l’intento di lottare per lo scudetto, e la conferma della dimensione europea riscoperta l’anno scorso proprio grazie al lavoro di Simone. Il girone è durissimo, ma i nerazzurri affronteranno con coraggio e ambizione il Barcellona nella doppia sfida che può indirizzare la qualificazione.
Simone non ha alcun dubbio sul comportamento dei giocatori. Anzi, lo spogliatoio rema compatto nella stessa direzione e segue le indicazioni dell’allenatore che, se non fosse così, non si farebbe problemi ad appendere qualcuno al muro di Appiano come accadde anni fa alla Lazio”.
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