Fra i giocatori più deludenti dell’organico nerazzurro figura certamente Joaquin Correa, arrivato a fronte di un’esborso economico importante nell’estate 2021 e mai davvero convincente – almeno finora – nella sua avventura a Milano. La Gazzetta dello Sport si sofferma sulla sua situazione. “Mister 31 milioni è un’etichetta antipatica, certo. Joaquin Correa fatica a togliersela di dosso, perché le prestazioni non sono state all’altezza dell’investimento, perché le aspettative su di lui erano elevate. Anzi, lo sono ancora. Lo sono soprattutto per Simone Inzaghi, che del Tucu è stato lo sponsor principale: lo ha voluto con forza nei giorni dell’addio a Lukaku, lo ha difeso dalle prime critiche della scorsa stagione. Lo ha incoraggiato all’inizio di questa, pure pubblicamente. Il tecnico ci ha messo la faccia. Ma la risposta non è stata positiva”.
Durante l’estate appena trascorsa, per alcuni giorni si è materializzata anche l’ipotesi di un addio di Correa. Ipotesi prontamente rispedita al mittente dall’allenatore. “Nel suo caso, non ci sono solo i famosi 31 milioni a pesare. Perché è come se Inzaghi lo avesse acquistato due volte, non una. La seconda giusto pochi mesi fa, tra giugno e luglio. Erano i giorni in cui l’Inter aveva in pugno Paulo Dybala. L’accordo andava solo limato, la scelta dell’ex juventino era fatta. Poi è arrivato Lukaku, ed è storia. Ma non è tutto. Perché anche dopo l’arrivo del belga c’è stata la possibilità di portare ad Appiano la Joya. Sarebbe stata necessaria una cessione, oltre a quella di Sanchez. E l’Inter aveva ricevuto qualche sondaggio per Correa: nessuna trattativa approfondita, ma dalla Premier qualcosa si era mosso, in quei giorni si parlò probabilmente non a caso del West Ham. Ecco: anche in quei frangenti, come già poche settimane prima, Inzaghi ha frenato sulla possibilità. Non ha accelerato, si può dire. Neppure di fronte all’occasione di mettersi in casa Dybala. Il tecnico è andato a fondo, si è informato sull’ex numero 10 della Juventus. E si è fidato del giudizio di alcune persone a lui vicine, conoscenze di vecchia data, che lo hanno messo in guardia sulle condizioni fisiche della Joya”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)