La Gazzetta dello Sport esalta Dimarco: “Segnali da Budapest non solo per Roberto Mancini, ma anche per Simone Inzaghi. Sì, perché la serata ispirata di Federico Dimarco sul campo della Puskas Arena avrà riempito anche gli occhi del tecnico nerazzurro. Che peraltro conosce bene le doti e le attitudini del suo “jolly” mancino. Ma se l’intraprendenza e la brillantezza esibite dal 24enne lombardo nelle ultime due uscite in azzurro con tanto di primo gol e simbolico titolo di migliore in campo contro l’Ungheria (da condividere con Donnarumma), sono la conferma del positivo inizio di stagione anche nell’Inter, è il “vestito” assegnatogli da Mancini a offrire nuovi spunti in chiave nerazzurra”.
Dimarco arma in più
“Che il lombardo sia tra i più in forma della rosa non è certo un mistero e Inzaghi ne è consapevole. Lo dice prima di tutto il fatto che, nelle prime nove uscite stagionali, il tecnico gli abbia concesso ben 90′ in più rispetto alla scorsa stagione. In campionato, Dimarco è passato dai 276′ di un anno fa ai 462′ di oggi, con un’ulteriore differenza sostanziale. Se la scorsa stagione era stato impiegato ben otto volte da esterno sinistro e solo una come “braccetto” di difesa, in questo primo scorcio di stagione sono state più le occasioni in cui è stato chiamato ad agire dietro (cinque su otto in tutto). Logicamente, le scelte di Inzaghi dipendono anche e soprattutto dagli equilibri generali, dalle necessità del momento e anche dalle alternative a disposizione, tutti fattori che hanno finora spinto il tecnico a puntare prevalentemente su Darmian a sinistra”.
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