Milan Skriniar, al centro di costanti voci di mercato su un suo possibile trasferimento a gennaio o a giugno, ha parlato a Dazn intervistato dal suo ex compagno in nerazzurro (dal 2017 al 2020), Borja Valero. Si parte dall’idolo d’infanzia dello slovacco, un altro ex interista: “Ronaldo era il mio idolo da bambino, perché giocavo attaccante. Tutti i bambini iniziano con la voglia di segnare tanti gol e lui lo faceva a livelli altissimi. Al Mondiale 2002 ricordo che si era fatto un taglio particolare e ho detto a mio padre di farmi i capelli in quel modo. Ma facevo schifo, quindi li ho tolti subito…”.
Si passa poi all’attualità e al momento difficile vissuto dall’Inter: “La squadra o l’allenatore non danno la colpa soltanto ai difensori, perché la fase difensiva è di tutti esattamente come quella offensiva. Ne abbiamo parlato, sappiamo – come difensori – che possiamo fare meglio di quanto fatto finora. Lo scudetto perso l’anno scorso? C’era tanta delusione, ma ci siamo detti che comunque avevamo vinto due coppe. Speravamo che il mancato scudetto ci desse una motivazione in più per vincere quest’anno. Poi sono arrivate le critiche perché tutti dicevano che eravamo una squadra forte, che dovevamo vincere per forza, ma non vogliamo ascoltarle perché ci fanno perdere solo energie. Il derby perso lo abbiamo dominato per 70 minuti, ma abbiamo perso pure con il Sassuolo che era un’altra partita importante. Ma non c’è solo demerito nostro: c’è anche merito del Milan, perché avevano partite molto difficili nelle ultime giornate e hanno vinto sempre”.
Sul rapporto con Conte e Inzaghi: “Con Conte, per me la difesa a tre era qualcosa di nuovo. All’inizio ho fatto fatica, ho dato il massimo però avevo dei limiti. Ma lavorando con lui e lo staff mi hanno aiutato a migliorare anche in quello. Adesso in nazionale giochiamo a quattro, un sistema a cui ero già abituato; con Conte mi sono abituato anche a tre ed è una cosa positiva. Inzaghi è come se fosse uno di noi, scherza ma se c’è qualcosa di più pesante da dire, la dice. È equilibrato”.
Sul rapporto con i compagni: “Nei ritiri stiamo sei o sette persone in camera, di solito guardiamo le partite. Siamo uniti anche fuori dal campo. Amici, non solo compagni di squadra. Io, personalmente, il giorno prima della partita guardo i video degli avversari del giorno dopo. In viaggio per lo stadio, invece, ascolto musica”.
Sul rapporto con i tifosi: “Ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra, lottando su ogni pallone: forse per questo i tifosi mi vogliono bene. Ho un buon rapporto con loro ed è bellissimo“.