Sconfitta con la Roma a parte, si è incrinato il rapporto tra Steven Zhang e Simone Inzaghi. La frase del mister pronunciata in conferenza stampa prima di Inter – Roma (“La mia storia dimostra che dove alleno io aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e arrivano i trofei”) non è piaciuta al presidente perché – scrive gazzetta.it – “è sembrato un attacco alla società, in un momento in cui da più parti le voci su un passaggio di consegne del club si susseguono. E pure un’intromissione in un campo – quello finanziario – che non è di competenza di un allenatore. La freddezza è nei fatti. Zhang l’ha nascosta, ovviamente, andando anche a cena in ritiro venerdì, non facendo alcun accenno alla cosa con l’allenatore. Perché non era il momento, prima di una partita delicata. Quel che è stato detto resta, però. Nel calcio, come nella vita, contano i risultati. Una vittoria avrebbe messo in un angolo quelle dichiarazioni: tre punti e testa al Barça, scurdammoce ‘o passato e buonanotte. E invece no. Zhang si sarebbe aspettato un’inversione di rotta che non è arrivata, la quarta sconfitta è una mazzata statistica sulle ambizioni scudetto. Qui ogni piano traballa, l’andamento è più lento che non si può”.
Inzaghi al momento non rischia la panchina ma deve dimostrare di saper timonare la barca in tempesta e ha tempo per farlo fino alla pausa Mondiale, poi si vedrà.
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