Fiducia a Simone Inzaghi sì, ma non sarà illimitata. Dopo le 2 sconfitte consecutive (4 nelle prime 8 di Serie A) il tecnico piacentino sembra comunque avere le ore contate sulla panchina nerazzurra, pronta a cadere al primo inciampo. E sui social é già di tendenza l’hashtag #InzaghiOut. I tifosi, sostanzialmente, non gli perdonano la poca inventiva negli schemi e nelle sostituzioni, oltre a un atteggiamento della squadra che denota uno scarso attaccamento alla causa.
Ma con la Champions alle porte (domani c’è il Barcellona in casa), cambiare allenatore ora sarebbe inutile dato che il nuovo tecnico non farebbe in tempo ad arrivare ad Appiano Gentile che già dovrebbe a che fare con una partita che se non è da dentro o fuori poco ci manca. Meglio piuttosto attendere l’esito di quella e poi trarre, eventualmente, le conclusioni del caso. Sperando non ce ne sia bisogno.
Scrive gazzetta.it: “Domani su San Siro si abbatte come un tornado Lewandowski, alla testa di un Barcellona pieno di cerotti e talenti, poi sabato ecco una sfida scivolosa in trasferta col Sassuolo e poi mercoledì 12 quella del Camp Nou: più che i risultati, saranno le prestazioni dei prossimi 9 giorni a orientare le decisioni definitive su Inzaghi. Difficile per dirigenza e società digerire altre tre sconfitte – peggiore scenario possibile —, ma più in generale andrà interrotta la spirale negativa: servono prestazioni all’altezza, migliorando quanto intravisto con Mou e sistemando i tanti problemi sul tavolo”.
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