Xavi disse: “Firmo per un 2-0”. Dopo il 3-3: “Questa Champions è crudele”

Xavi Hernández ai microfoni di Movistar Plus+ commenta così il 3-3 del suo Barcellona con l’Inter:
“Come ho visto la partita? Valutazione negativa. Questa Champions è crudele. Abbiamo subito molto nel secondo tempo, ma il primo tempo è stato eccellente. Il primo gol è un chiarissimo errore della linea difensiva di cui avevamo parlato. Da Monaco, passando per Milano, è crudele. Ma questa è la Champions. Avremmo dovuto fare la partita nel primo tempo, ma non è stato così. La Champions è diventata molto complicata”.

Barcellona, Xavi spavaldo: “Firmo per un 2-0. Ci aspetta una notte magica”

L’allenatore del Barcellona Xavi ha parlato in conferenza stampa al Camp Nou alla vigilia della partita di Champions League contro l’Inter. “Ci aspettiamo una gara molto simile a quella di Milano, loro si difendono bassi normalmente. Noi abbiamo alternative, le abbiamo provate, per cercare di attaccare meglio. Dobbiamo essere coraggiosi, andare all’attacco: è una finale per noi e non possiamo sbagliare. Abbiamo perso a Monaco e abbiamo perso a Milano, speriamo di avere una notte magica con l’aiuto della tifoseria. Andremo all’attacco e cercheremo di essere coraggiosi. Dobbiamo raddoppiare in attacco, non in difesa. Mi hanno educato così, è il mio DNA. Nel primo tempo non abbiamo capito bene quale fosse il ruolo di Raphinha e di Marcos Alonso, dobbiamo essere più verticali e provarci da fuori. Dovremo essere molto intensi dal primo minuto, contano solo i tre punti”.

Partita chiave della stagione?

“E’ una partita importantissima. Non abbiamo fatto i compiti a casa, ora dobbiamo recuperare: abbiamo una grande opportunità per recuperare terreno in classifica grazie alle due gare in casa. Siamo il Barça e ci si aspetta tanto da noi”.

Cosa ha detto allo spogliatoio?

“Sono positivo, vedo tutto come un’opportunità. Ci sono pressioni, per noi è una situazione scomoda ma domani l’affronteremo nel migliore modo possibile. Con coraggio e personalità, non abbiamo altra scelta che ottenere i tre punti. Cerco di dare il massimo affetto ai giocatori per affrontare questa finale”.

L’importanza del pubblico?

“È fondamentale. La tifoseria l’ha capito e domani i biglietti sono sold out. Da quando alleno il Barça ci sono stati bei momenti in casa, domani il Camp Nou deve essere un vulcano. Noi ci giocheremo la pelle e daremo tutto in casa”.

Sei ottimista?

“Sì, sempre. È vero che col Celta o a Milano abbiamo faticato in alcune parti delle gare. Io però scelgo il secondo tempo di San Siro, in Champions dobbiamo dare il massimo possibile. Abbiamo anche voglia di rivincita rispetto a quello che è successo a Milano”.

Koundé sarà convocato?

“Per domani non contiamo su di lui, salvi sorprese. Per domenica vedremo, ma dipenderà dalle sue sensazioni. Sono partite che se non sei al 100 per cento è meglio non esserci. Però lo vedo bene per la prossima”.

Manca un po’ di fiducia alla squadra?

“Bisogna fare una buona diagnosi di quello che si è fatto, io credo che abbiamo ridotto l’intensità del pressing offensivo. Il Celta gioca molto bene a calcio, l’anno scorso ci ha dominato e lo stesso ha fatto nel secondo tempo nel weekend. Noi vogliamo spingere per novanta minuti e per farlo dobbiamo attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

Firma per l’1-0?

“No, mi piacerebbe firmare per un 2-0”.

La squadra potrebbe farsi prendere dall’ansia, come nel 2010…

“L’aspetto psicologico è importante. Bisogna sapere come attaccare e prendere posizione, sia dal punto di vista offensivo che difensivo. Meglio segnare subito, ma dobbiamo avere pazienza. Loro si chiudono dietro, quindi dovremo sforzarci per attaccare. Se lo faremo come nel secondo tempo dell’andata, sono ottimista”.

Cosa ha detto ai suoi giocatori?

“Ho detto che è una finale, bisogna giocarsi il tutto per tutto, essere positivi e divertirsi. La pressione è per me, loro devono divertirsi e il Camp Nou pieno è uno spettacolo fantastico”.

Manterrete lo stesso stile di gioco?

“Per noi giocare bene è dominare la partita, costringere l’avversario nella propria metà campo e avere il possesso della palla: se ce l’hai tu, non ce l’hanno loro. Questo è giocare bene per me. Per questo il secondo tempo col Celta non mi ha convinto: servirà una partita simile a quella di San Siro, però giocando meglio. Poi ci sono sempre gli avversari e per questo l’intensità è importante”.

Uscire dalla Champions sarebbe un fallimento?

“Una grande delusione, ma cerchiamo di pensare positivamente. Vogliamo vincere e continuare ad essere vivi in questa competizione. Abbiamo sbagliato a Monaco, ci sono state polemiche a Milano e ora abbiamo una situazione complicata, ma c’è una finale per compensarla. Domani vogliamo pensare positivamente che dovremo fare una grande partita per avere una notte magica. Mi piacerebbe scendere in campo, preferirei scendere in campo. Per noi è un’opportunità, se non ce la faremo, vedremo”.

Si è parlato troppo di arbitri?

“No, ormai è finita. C’era un certo sdegno, logico, dopo la partita. Però adesso dobbiamo pensare al calcio da giocare domani, in maniera migliore rispetto a San Siro. Se miglioreremo, magari non dovremo parlare degli arbitri. Dobbiamo vincere domani, senza pensarci”.

Come vive questa partita?

“La vivo bene. Non cambio la mia risposta, ho la sensazione che domani sarà una grande opportunità per cambiare le dinamiche rispetto alle ultime due gare, mi piace l’idea di poter dimostrare al nostro pubblico che possiamo fare meglio. Dobbiamo attaccare, il mio compito è motivare i giocatori e adesso non penso alle conseguenze in caso di brutto risultato. Penso a vincere, a fare male all’avversario a livello calcistico: è una grande opportunità per me e per i miei giocatori. Non mi piace che si parli del Barça di Xavi”.

Cosa cambia per voi se l’Inter gioca con una sola punta?

“Noi a prescindere dal sistema cambieremo poco. Abbiamo idee molto chiare di come giocare e attaccare, ne parleremo con la squadra perché si sentano a loro agio in difesa e all’attacco. Se l’Inter cambierà sistema non è affar nostro, noi abbiamo idee chiare”.

Cosa si aspetta da Lewandowski domani?

Non mi aspetto nulla da un singolo ma dalla squadra, del blocco difensivo e dell’attacco. Robert deve essere importante sempre, non solo domani. Tutti devono fare qualcosa in più per fare un gran gioco e vincere”.

C’è voglia di rivincita dei tifosi. Può portare pressione ai giocatori?

“Speriamo di no, che sia tutto positivo, che lo sdegno di Milano ci serva per vendicarci, per dire che meritavamo di più nel secondo tempo. Domani ci serve questa indignazione per giocare meglio a calcio, attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

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