Sono corrette le affermazioni di Tare sulle condizioni finanziarie di alcuni club? In un intervento alla Luiss, il ds laziale ha definito Juve, Roma, Milan e Inter «tecnicamente falliti» e «tenuti in vita perché il sistema ne ha bisogno».
“Per amore di verità e per non esporre gli studenti a frasi casuali – scrive il Corriere dello Sport – è bene premettere che il giudizio non è fondato “tecnicamente”, ma neppure sostanzialmente. I quattro hanno subìto perdite gigantesche ma una società fallisce se incapace di onorare i debiti (fornitori, dipendenti, banche ecc.) non quando perde.
Un’azienda può perdere a oltranza, eppure rispettare gli impegni ottenendo credito, o gli azionisti possono ricapitalizzarla come le squadre citate. Analogamente, aziende in utile possono cadere in difficoltà finanziarie: ad esempio, dovendo spesare grandi investimenti o per difficoltà ad incassare dai clienti. Come insegnano nelle aule in cui Tare ha rilasciato frettolose patenti di fallimento, si fallisce con la cassa vuota non coi bilanci in rosso. Spesso le due circostanze coincidono, è vero, ma non è questo il caso. (…) La stessa Inter ha attraversato difficoltà, tensioni finanziarie, ritardi nel pagare gli stipendi, ma il buco fu coperto da cessioni importanti poi da iniezioni di cassa dell’azionista. Il pegno delle quote non riguarda direttamente il club e non bisogna confondere i piani di una catena di controllo. Da queste colonne abbiamo criticato gestioni poco virtuose, ritenendole modelli di business sbagliati. Norme disciplinari sono state aggirate, ma il fallimento, tecnicamente, è altra cosa”.
Dichiarazioni scioccanti di Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, durante una lectio tenuta all’università Luiss di Roma.
“Sono rimaste quattro proprietà familiari, Udinese, Atalanta, Lazio e Napoli. Io sono più per questa gestione, le multinazionali hanno solo interesse commerciale e si perde il bello del calcio: la passione, l’amore. Quei fondi lavorano con gli algoritmi e non vogliono più sapere della storia della squadra e della città. Io sono un fan della vecchia scuola. Cosa manca? Dei dirigenti aziendalisti, per il fatto che la durata dei contratti varia troppo. Prendete me, sono uno dei dirigenti più anziano in attività in serie A, questo è il mio quindicesimo anno alla Lazio”.
“Ho la fortuna di lavorare con una società con una gestione virtuosa. Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan, Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno. È molto importante avere nella società una gestione di lungo termine con progetti importanti per vedere il bene della società”