Il futuro societario dell’Inter inizia a delinearsi. Secondo l’edizione odierna di Sport Mediaset ci sono novità importanti sulla strategia per la cessione del club da parte della famiglia Zhang.
Il programma televisivo racconta che ci sarebbe un altro attore coinvolto nella cessione, oltre alla banca d’affari americana Raine Group. Come riportano fonti vicine al club, anche lo studio internazionale Latham and Watkins sarebbe stato contattato dalla famiglia Zhang. L’incarico? Curare la parte legale dell’eventuale vendita dell’Inter. Un altro indizio importante sul futuro della società nerazzurra.
La richiesta di Zhang per la cessione della maggioranza dell’Inter è nota da tempo e non cambia: 1,2 miliardi di euro. Al di sotto di questa cifra, il presidente nerazzurro non ha intenzione – almeno per il momento – di vendere il club. La Gazzetta dello Sport spiega i motivi per cui si è arrivati a questa valutazione.
“Brand Finance, società di consulenza di riferimento nella valutazione dei marchi, nella sua classifica 2022 relativa al calcio europeo ha piazzato l’Inter al 14° posto (valore 495 milioni di euro), tre posizioni al di sopra del Milan (269). Se non è tutto, è molto. Molto per spiegare la cifra al di sotto della quale non è possibile immaginare una vendita dell’Inter. Un miliardo e duecento milioni di euro è la valutazione complessiva che circola del club nerazzurro. Valutazione che non è ufficiale – non può esserlo, ovviamente – ma che prende a riferimento la recente operazione di cessione del Milan, passato di mano la scorsa estate proprio per la stessa cifra. Se Brand Finance non sbaglia, molto difficilmente avverrà qualcosa nei prossimi mesi intorno all’Inter per una cifra inferiore”.
Considerando gli investimenti profusi, “già con 1,2 miliardi di euro Zhang andrebbe incontro a una minusvalenza, considerando che l’eventuale futuro compratore dovrà pure liquidare il fondo LionRock, che detiene ancora il 31,05% del club nerazzurro. Siamo dunque lontani dalle cifre di inizio 2021, quando il fondo Bc Partners avviò una due diligence e arrivò a valutare l’Inter 750 milioni di euro. Ma oggi non è impensabile ragionare su numeri diversi. Perchè l’Inter a differenza di allora ha vinto uno scudetto e, soprattutto, conquistato almeno una volta gli ottavi di Champions (magari due già la prossima settimana). E pure perché la Serie A sta comunque dimostrando, al netto dei suoi problemi, di essere attrattiva per potenziali investitori”.
Secondo il Corriere dello Sport, l’acquirente potrebbe non essere necessariamente un fondo o un solo soggetto, bensì una cordata. “Inter in multiproprietà. È questo il piano a cui stanno lavorando sia Goldman Sachs sia Raine Group, ovvero le due banche d’affari che stanno esplorando il mercato a caccia di acquirenti per il club nerazzurro. L’idea, dunque, è quella di costituire un consorzio di investitori (o cordata che dir si voglia) che si prenda carico dell’investimento necessario per rilevare la società di Viale della Liberazione. Sostanzialmente, è quanto appena accaduto con il Chelsea. E guarda caso, l’advisor per la cessione è stata proprio Raine”.
C’è una soglia temporale prima della quale Suning vorrebbe cedere l’Inter: è il maggio 2024, quando scadrà il prestito con Oaktree, il fondo californiano che ha in pegno le quote del club nerazzurro ma che non ha dimostrato interesse nella gestione futura della società. “Al conrario, vedrebbe assolutamente di buon occhio una cessione in tempi anche rapidi”.