Andrea Abodi, ministro della Sport, ha parlato di quanto successo durante Inter-Sampdoria nel secondo anello di San Siro. “C’è un ministro dell’Interno (Piantedosi, ndr) di straordinaria efficienza e umanità che è prontamente intervenuto. Sono stati già individuati i soggetti che hanno agito e quest’azione così veloce mi rallegra, è un primo risultato. Non esistono mondi paralleli, calcio e sport rispondono alla regole della Nazione”.
Le parole di Abodi
“Il mio pensiero e le scuse vanno rivolte verso le singole persone e soprattutto i bambini, che sono le persone più esposte”. Così ha concluso Abodi.
Curva Nord, i provvedimenti
Non si è ancora chiuso il caso relativo a quanto successo durante Inter-Sampdoria, con la Curva Nord svuotata per omaggiare il capo ultrà Vittorio Boiocchi, ucciso in un agguato sotto casa un’ora prima dell’inizio del match. Il primo Daspo, secondo il Corriere della Sera, è per un ultrà che ha aggredito e spinto a terra un tifoso che non voleva abbandonare gli spalti. Una discussione, gli animi che si scaldano e poi la spinta che fa cadere sulla gradinata il tifoso. Un’altra decina di ultras della Curva Nord, quelli che hanno provocato il deflusso dal secondo anello verde dopo l’ordine dei capi della tifoseria, sono stati identificati in attesa della valutazioni della procura.
Gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio il film della serata. Alle 19.48 in via Zanzottera l’agguato a Boiocchi: cinque colpi di pistola, con il leader degli ultrà in arresto cardiaco trasportato in ospedale. Appena la notizia rimbalza in curva, i gruppi della Nord tolgono gli striscioni dalla balaustra e smettono di cantare. Iniziano lunghi conciliaboli, poi alla conferma della morte — poco prima della fine del primo tempo — arriva l’ordine di uscire dal Meazza in segno di lutto e di posizionarsi sotto agli spalti, dove c’è il Baretto, storico ritrovo nerazzurro. Non tutti però accettano. E gli animi si scaldano: “Se non uscite le prendete”. Sappiamo tutti poi com’è andata a finire.
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