Paolo Condò ha analizzato il mercoledì sera di campionato. “Ieri hanno giocato le depresse del week-end, e soltanto all’Inter è riuscita una risposta squillante: era attesa, se si considera che nel primo tempo di Torino era mancato soltanto il gol”.
Le parole di Condò
“La classifica dell’Inter piange per le nequizie di settembre, una pietra al collo che le vieta ulteriori passaggi a vuoto: quando ne capita uno, come in casa della Juve, la squadra affoga. Ieri il Bologna è stato raggiunto e superato di slancio col solito Dimarco in copertina, ma è sul bellissimo 1-1 di Dzeko che ci piace argomentare. Due minuti prima il bosniaco aveva ricevuto in area un pallone assai più semplice, ma anziché colpirlo di prima se l’era brevemente aggiustato, dando a Lucumì il tempo di rimontarlo. La rete è venuta invece da un magnifico tiro al volo, un colpo che la sua tecnica può concedersi sempre. Questo dei tocchi superflui che sprecano tempi di gioco è un tema che spiega (in parte) il secco calo nel numero dei gol”.
Le parole di Costinha
La Gazzetta dello Sport dopo il sorteggio di Champions ha intervistato Costinha. “Inzaghi e Conceiçao, due vecchi amici, faranno una bella partita a scacchi. Chi era più felice dopo il sorteggio? Nessuna delle due. Il Porto sa che dall’altro lato ci sono giocatori di qualità superiore e con più esperienza a certi livelli, da Dzeko a Barella, da Lautaro a Calha. Capisco che l’Inter abbia esultato perché poteva beccare Guardiola o Ancelotti: il Porto sta un gradino più giù… Ma guai a sottovalutare il Dna di quella squadra. Ricordate come hanno eliminato la Juve di Ronaldo?. L’attaccante Taremi lo conoscono tutti, segna valanghe di gol. Ma guardate chi lo accompagna: il brasiliano Evanilson è interessantissimo. E occhio all’esterno Galeno. Il k.o. a Torino, unito agli altri, ci dice che quest’anno in Italia qualcosa non va. Ma questa squadra ha eliminato il Barça: vorrà pur dire qualcosa”.
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