Evaristo Beccalossi è tornato a parlare con Tuttosport dello scudetto del 1980. “Era un gruppo che l’anno prima aveva avuto come acquisti solo me e Pasinato nell’undici titolare oltre a Fontolan e Serena mentre l’estate del campionato che portò allo scudetto aveva visto arrivare Mozzini, Caso e Pancheri. Il resto era tutta gente del settore giovanile con Bordon, Bini e Oriali nerazzurri doc. Ci trovavamo anche in 8-9 in una camera perché c’era magari una sola televisione da poter guardare in ritiro, ora le rose sono formate da… 24 aziende, allenatori e dirigenti devono essere bravi a gestire tutto per raggiungere un obiettivo”.
“Eugenio Bersellini? Con lui avevo un rapporto di amore e odio, non capivo niente, mi chiudeva in uno stanzino, mi rimproverava, mi diceva che era venuto l’anno prima a Brescia a vedermi e che in mezzora non avevo nemmeno battuto un fallo laterale. Pur rimproverandomi però gli brillavano gli occhi, in un’intervista qualche anno dopo disse che aveva capito che gli facevo la differenza”.
Sandro Mazzola ha parlato a TMW. “Nel complesso l’Inter mi è piaciuta e mi è piaciuta soprattutto una cosa, ovvero la voglia di vincere dei calciatori. Si vede che ce la mettono tutta, sempre, al di là del risultato. Meglio in Europa che in campionato? Questo non me lo so spiegare: è davvero difficile da capire perché. L’Inter è una squadra molto forte. Magari le riprendiamo tutte nella seconda parte di campionato. Per lo scudetto non tutto è perduto. Una squadra come l’Inter deve sempre puntare a vincere e dopo il Mondiale tante cose possono cambiare molto. “L’assenza di Lukaku quanto si è fatta sentire? Credo davvero moltissimo perché parliamo di un giocatore che fa la differenza nel campionato italiano. Quando Lukaku è in campo io mi sento tranquillo perché so che da un momento all’altro può inventare qualcosa per risolvere la partita. Dzeko ha fatto molto bene nonostante fosse dato per partente ad inizio anno. Ha dimostrato di meritare ancora l’Inter con i suoi gol”.