Non è ancora arrivata la firma sul rinnovo di contratto di Milan Skriniar. Secondo la Gazzetta dello Sport, adesso lo slovacco prende tempo per la preoccupazione dell’Inter. “Un incontro sarebbe dovuto avvenire già in questo weekend, però Skriniar ha deciso di concedersi una vacanza a Dubai prima di rientrare in Italia. Dove lo aspetta Inzaghi per la preparazione, ma anche la dirigenza nerazzurra per accelerare la questione rinnovo. Insomma, l’orizzonte temporale si è ormai spostato a dicembre”.
Il rinnovo di Skriniar
“In questi mesi le parti hanno sempre dialogato in maniera molto costruttiva. In particolare, il club nerazzurro ha apprezzato l’atteggiamento leale del giocatore, anche nei momenti più caldi della trattativa estiva con il Psg. Tante è vero che Milan è rimasto attento all’opzione interista, senza mai prestare particolare attenzione alle lusinghe arrivate da più parti. Sullo sfondo, però, resta la trattativa economica, con i suoi spigoli. Facile credere che Skriniar si aspetti di arrivare a una parte fissa da 6,5 milioni, ossia quella che è astata garantita a Brozovic un anno fa, magari con l’aggiunta di un milioncino di bonus. Tutto è chiaramente in evoluzione, è presto per arrivare a delle conclusioni. In ogni caso ci sarà da lavorare, da incontrarsi nuovamente a più riprese”.
Il futuro di Thuram
Marcus Thuram potrebbe davvero scegliere l’Inter a gennaio e non il Bayern Monaco per giugno. Secondo La Gazzetta dello Sport, pesano la voglia dello stesso attaccante di essere protagonista subito in Champions, e non di partire come seconda scelta in futuro in un’altra big, ma pure il filo ben teso che lega il ragazzo all’Italia sin dall’infanzia. “Senza sottovalutare i buoni argomenti che possono mettere sul tavolo i dirigenti nerazzurri e lo stesso Simone Inzaghi, tutti a caccia di un attaccante di valore per costruire l’Inter del domani. Insomma, il progetto sarà pure complesso, ma non è certo impossibile. Il precedente di Eriksen è lì a ispirare: fu preso dal Tottenham nel gennaio 2020 per 20 milioni, unico modo possibile allora per tagliare fuori le grandi d’Europa che si sarebbero fiondate alla scadenza”, ricorda la Gazzetta.
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